Aveva battuto la più forte, la numero 1, non ce l'ha fatta contro la meno agguerrita e titolata. Due mesi dopo la storica semifinale degli Us Open vinta contro Serena Williams, Roberta Vinci si è arresa alla sorella Venus, maggiore di età ma da anni meno competitiva, in un'altra semifinale, a Zhuhai. E' vero che la Williams 'grande' è da sempre una bestia nera della 32enne tarantina (l'aveva sconfitta anche nei quattro precedenti, l'ultimo il 2 ottobre a Wuhan, sempre in semifinale); ma anche con la 'piccola' il bilancio era 0-4 prima della vittoria dell'11 settembre a Flushing Meadows, che proiettò la Vinci a una finale azzurra mai vista prima di allora, persa contro la corregionale Flavia Pennetta. Oggi, però, non c'è stato niente da fare. Troppo forte Venus, protagonista di un finale di 2015 splendido: la 35enne numero 11 del mondo (ma se vincesse domani tornerebbe nella Top 10, per la prima volta dopo quattro anni) si è imposta con un doppio 6-2 in poco più di un'ora, in un match sul cui esito non vi sono mai stati dubbi. Nel primo set l'americana è partidelta a razzo, portandosi sul 3-0 e concedendo poi solo due game all'azzurra; nel secondo, dal 2-1 si è aggiudicata quattro game su cinque. Netto il predominio di Venus, straordinaria soprattutto nel servizio (tre gli ace), che ha sfiorato spesso i 190 km/h. "Non è stato un match facile, ogni game è stato combattuto e lei (la Vinci, ndr) non mi ha regalato nessun punto", ha detto la Williams, riconoscendo i meriti dell'avversaria: "Ha avuto una grande annata". Domani, sul veloce indoor nella città della Cina meridionale, Venus punterà al 48/o titolo in carriera (il terzo del 2015 dopo Auckland e Wuhan) affrontando, per la prima volta, la 23enne ceca Karolina Pliskova, numero 13, che ha liquidato per 6-3 6-1 l'ucraina Elina Svitolina. La Pliskova aveva battuto nella fase a gironi l'altra azzurra in lizza nel Wta Elite Trophy Zhuhai (il cosiddetto Masters B), Sara Errani, sconfitta anche dalla serba Jelena Jankovic e pertanto fuori dalle semifinali.