uella bici non era la mia". Si difende così la giovane ciclista belga Femke Van den Driessche, divenuta la pietra dello scandalo perchè scoperta ieri ai Mondiali di ciclocross di Zolder con una bicicletta dotata di un motorino nascosto nel telaio. "Non era la mia, ma quella di un amico, identica alla mia, e mi è finita in mano a causa di un malinteso di un meccanico", ha spiegato oggi in lacrime durante un'intervista alla testata on line belga Sporza. "Questo ragazzo si allena a volte con me - ha proseguito la van der Driessche - ma ignoravo del tutto che usasse una bici con il motore, anche se sembra del tutto uguale alla mia. Sono scioccata, mi sento molto male. Sono consapevole del fatto che ho un grosso problema". "Non ho paura dell'inchiesta, so di non aver fatto nulla di male - ha concluso la ciclista -, ma sono consapevole che mia carriera potrebbe essere finita, anche se spero di avere una seconda possibilità".
Presidente Uci, nessuno la farà franca - "La frode tecnologica è inaccettabile. Vogliamo che la minoranza che pensa di usare questi trucchi capisca che è impossibile nasconderli a lungo e che prima o poi pagherà per i danni che fa al nostro sport". Così, affidando il suo messaggio a twitter, il presidente dell'Unione ciclistica internazionale (Uci), Brian Cookson, interviene sul caso del 'motore' rilevato ieri a Zolder (Olanda) in una bicicletta di una concorrente della gara femminile Under 23 ai campionati del mondo di ciclocross. Nel mirino è finita la giovane belga Femke Van den Driessche, che si è vista sequestrare la bici prima della gara. "Abbiamo condotto ispezioni a sorpresa su biciclette per tutta la stagione 2015, in occasione di grandi eventi - ha detto ancora Cookson, secondo quanto riporta l'Uci -. Continueremo a fare controlli simili anche nel 2016. L'anno scorso abbiamo stabilito un insieme di regole che ci permettono di agire, e la sperimentazione di nuovi metodi di rilevazione, ma come è comprensibile non posso entrare nel dettaglio". La corsa di ieri a Zolder è stata vinta dalla britannica Evie Richards. Ne' lei nè le altre atlete sul podio sono sospettate.