Mai ha vinto una classica, né un grande giro, ma il talento di Peter Sagan brilla da anni sulle strade del ciclismo e finalmente lo slovacco ha centrato un risultato all'altezza, conquistando il Mondiale di ciclismo 2015 a Richmond, in Virginia. Lo ha fatto da campione qual è, rimanendo il più possibile coperto, senza compagni a lavorare per lui, e affondando il colpo, imparabile, al penultimo strappo della corsa, senza dare tempo a nessuno di reagire. Così mentre lui tagliava il traguardo a mani alzate, tante grandi squadre sono rimaste a guardare, compresa l'Italia, che nonostante il tanto lavoro e le speranze per una zampata di Vincenzo Nibali si è dovuta accontentare del 18/o posto di Giacomo Nizzolo. E' dal 2008 che gli azzurri mancano l'oro (e l'argento), conquistati allora da Ballan e Cunego, e l'attesa si prolungherà ancora per un podio dove oggi, insieme al primo slovacco della storia, sono saliti anche l'australiano Michael Matthews e il lituano Ramunas Navardauskas. La compagine guidata dal ct Davide Cassani si è spesa molto durante una prova che, per come si erano messe le cose, sembrava poter dare qualche soddisfazione, nonostante il fallito tentativo di Elia Viviani di andare in fuga con un gruppetto comprendente Tom Boonen e altri velocisti. I tre muri nel finale, violenti e complicati con il fondo in pavé, hanno invece complicato tutto: il gioco di squadra non ha funzionato, il gruppo azzurro si è sfaldato, Nibali (che ha chiuso 42/o a 40 secondi) e gli altri sono rimasti a guardare il belga Philippe Gilbert che se ne andava. A raggiungere subito l'ex campione del mondo è stato invece Sagan, che lo ha presto superato e lasciato indietro insieme con il norvegese Boisson-Hagen, prima sulla rapida discesa e poi sull'ultimo muro, scavando un divario incolmabile. Il gruppo, allungatosi nelle salite, non aveva più spazio e la volata per il secondo posto è stata vinta da Matthews, che ha ripagato in parte il gran lavoro dei suoi compagni di squadra. Sagan intanto, impugnata la bici e lanciati caschetto e guanti alla folla che lo applaudiva, aspettava i colleghi dando il "cinque" a chi lo affiancava, complimentandosi sinceramente con lui. "E' incredibile. E' la mia più grande vittoria e sono molto felice - ha dichiarato lo slovacco all'arrivo -. Ho fatto grandi sacrifici nelle ultime tre settimane dopo la Vuelta. Oggi ho fatto un solo attacco e ho pensato subito che era quello giusto". "E' stata una corsa molto strana - ha aggiunto -, mi sembrava di impazzire mentre aspettavo e aspettavo. Poi ho dato tutto".