Avrebbe dovuto diventare l'erede di un altro Rossi, quel Pablito che all'Italia fece vincere i Mondiali del 1982, al punto che come lui in azzurro aveva scelto il numero 20. Invece Pepito anzichè vittorie e trofei ha messo insieme infortuni e operazioni chirurgiche, tanto che per lui si può scrivere o parlare di autentica maledizione. L'italo-americano scoperto nel New Jersey dal Parma al quale poi venne soffiato dal Manchester United, ieri contro l'Eibar si è rifatto male, questa volta al ginocchio finora sano, il sinistro, ma rompendosi di nuovo il legamento crociato. Dovrà rimanere fermo almeno sette mesi appena pochi giorni dopo aver segnato tre gol al Las Palmas e mentre si apprestava a giocare, con il Celta Vigo, un quarto di finale contro il Genk in cui la squadra galiziana parte favorita.
Due artroscopie e tre operazioni sono il bilancio di quanto è successo a Giuseppe Rossi tra il 2011 e il 2014, un calvario cominciato in un incontro di campionato contro il Real Madrid al Bernabeu: era il 26 ottobre 2011 e Pepito indossava la maglia gialla del Villarreal, con cui nella stagione precedente, per smaltire la delusione della mancata convocazione per il Mondiale sudafricano, aveva segnato 32 gol meritandosi l'interesse del Barcellona, dove Guardiola l'avrebbe voluto accanto a Messi. Alla fine era rimasto nel 'Sottomarino giallo', per la gioia dei tifosi di quella squadra, dei quali era l'idolo. Firenze la sua tappa successiva, anche qui tra sfortuna e affetto dei sostenitori viola, fino agli screzi con Paulo Sousa che lo faceva giocare poco e al prestito al Levante, la seconda squadra di Valencia di cui non riuscì ad evitare la retrocessione. L'estate scorsa si era interessata a lui la Lazio, ma Rossi aveva preferito rimanere (in prestito) in Spagna, sicuro di farsi valere nel Celta Vigo, magari riconquistando la nazionale, da cui manca da più di tre anni. Tutto inutile, la sfortuna ancora una volta si accanisce contro di lui, e non rimane che vedere se Pepito, che ha già 30 anni, sarà capace di riprendersi anche questa volta o se in futuro, come disse una volta, a calcio giocherà soltanto in qualche lega dilettantistica nordamericana, visto che è da quelle parti che un giorno tornerà a vivere.