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La lettera di Totti, dal 'no' al Milan all'amore per Roma

Il numero 10 giallorossi: "Per me città e club sono il mondo, sono state la mia vita"

"Per 39 anni, Roma è stata casa mia. Per 25 anni come calciatore, Roma è stata casa mia. Roma, per me, è il mondo. Questo club, questa città, sono state la mia vita. Sempre". Si chiude così la lunga lettera scritta da Francesco Totti su "The Players' Tribune", sito fondato dalla leggenda dei New York Yankees Derek Jeter con l'obiettivo di dare voce agli atleti, senza alcun filtro.

Il numero 10 giallorosso, all'inizio dell'ultima stagione da calciatore, ripercorre la sua storia partendo dall'evento che l'ha indirizzata in maniera determinante, ovvero il mancato trasferimento al Milan. "A 13 anni hanno bussato alla nostra porta di casa. Erano i dirigenti del Milan, mi chiesero di andare da loro. Cosa avrei scelto? Beh, non fu una mia decisione, ovviamente - scrive Totti -. Mia mamma Fiorella era il boss, il capo. Lo è ancora. Ed è piuttosto attaccata ai suoi figli, diciamo. Come tutte le mamme italiane, era un po' iperprotettiva. Non voleva che lasciassi casa per timore che potesse accadermi qualcosa. Disse di no e quella fu la fine. Il mio primo trasferimento fu negato dal boss". E non fu una decisione presa a cuore leggero.

"Fu difficile dire no al Milan. Avrebbe significato molti soldi per la nostra famiglia. Ma mia madre mi insegnò una lezione quel giorno. Casa è la cosa più importante nella vita - sottolinea il capitano -. Poche settimane dopo la Roma mi fece un'offerta. Avrei indossato il giallorosso". Da sempre presente nella famiglia Totti: "L'amore per questi colori è partito da mio nonno Gianluca. Purtroppo non sono riuscito a conoscerlo, ma lui ha tramandato la sua passione a mio padre che dopo l'ha trasmessa a mio fratello e me. La Roma era più di una squadra di calcio. Era parte della nostra famiglia, del nostro sangue, delle nostre anime".

"Quando entrai in campo per la prima partita ero sopraffatto dall'orgoglio di giocare per la mia casa. Per mio nonno. Per la mia famiglia. Per 25 anni la pressione - il privilegio - non è mai cambiata. O vincendo lo scudetto o giocando in Champions League, spero di aver rappresentato e portato i colori di Roma più in alto che potessi. Spero di avervi reso orgogliosi" conclude Totti rivolgendosi ai tifosi giallorossi.

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