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Pjanic: "Roma una delle pagine più importanti della mia vita"

De Rossi, per dimensione difficile tenerlo a Roma

"Da qualche giorno si è conclusa una delle pagine più importanti della mia vita, non solo sportiva. Saluto Roma dopo aver passato qui un periodo fantastico". Così il centrocampista bosniaco Miralem Pjanic in un post di saluti pubblicato sulla sua pagina Facebook. "Ero poco più di un ragazzino quando sono arrivato, questa città mi ha accompagnato nelle strade della vita che mi hanno fatto diventare uomo e padre - sottolinea il giocatore passato alla Juventus -. Ricorderò sempre con affetto i tifosi e gli amici che lascio nello spogliatoio e in città, anche ora che inizio questa nuova avventura. Ciao, Roma".

"Questo è il calcio, purtroppo questi episodi capitano". Una sorta di serena rassegnazione accompagna Daniele De Rossi e Radja Nainggolan nel commentare il passaggio di Miralem Pjanic alla Juventus. I due centrocampisti, compagni nella Roma e avversari all'esordio di Euro2016, non possono non ammettere che il trasferimento in bianconero del bosniaco rappresenta un duro colpo alle ambizioni di Trigoria. "Spero che Mire non vinca il campionato" prova a scherzare il mediano azzurro dopo il successo sul Belgio, evidenziando le qualità di quello che è ormai a tutti gli effetti un ex dello spogliatoio giallorosso: "E' un giocatore forte, uno dei più geniali con cui abbia mai giocato, si tratta di una perdita incredibile ma il calcio è così. Avvelenarsi con lui secondo me non è giusto, però poi i tifosi fanno quello che gli pare, ma credo che la Roma sia il bene supremo e sopravvivremo anche alla cessione di Pjanic". Certo, se alla fine dovesse salutare anche Nainggolan le cose cambierebbero. Il 'Ninja' è infatti nel mirino del ct azzurro Antonio Conte che, dopo averlo battuto a Lione, vorrebbe allenarlo al Chelsea. De Rossi però prova a pensare positivo: "Via anche lui? Io questo non lo so. Non voglio fare il mercato della Roma né fare le pulci a Radja, però dopo una perdita così importante come quella di Pjanic credo che dovrebbe succedere qualcosa di clamoroso per fare andare via anche Nainggolan. Credo, e lo spero più che altro, ma non fatemi fare il mercato della Roma perché io sto pensando all'Europeo". Eppure, il ragionamento di De Rossi sulle cessioni dei pezzi pregiati della rosa non fa una piega: "Pjanic non è una bandiera, le bandiere sono altre. E' inutile cercare bandiere dove non ce ne sono. Se Pjanic fosse stato una bandiera sarebbe rimasto ancora a Lione, se Nainggolan era una bandiera stava a Cagliari. La Roma sul mercato farà quello che deve fare. Pjanic l'ha comprato questa società, Nainggolan, Perotti e Strootman idem. Quindi è evidente che i giocatori forti sono capaci di trovarli. Purtroppo per quella che è la nostra dimensione è un po' più difficile trattenerli anche quando ci sono offerte grosse". Offerte che superano i 30 milioni, offerte che la Roma deve quantomeno valutare perché, come disse il presidente Pallotta un po' di tempo fa, "siamo uomini d'affari e se qualcuno arriva con un'offerta molto alta per un giocatore, bisogna ascoltarlo. Non si può dire solo no". Il diretto interessato, interpellato sull'argomento, si è limitato a sviare il discorso, ricordando poi che "succede un casino ogni volta che parlo". "Mi chiedete sempre del mercato, ma io sono sette anni che sto sul mercato e ogni anno succede un macello, quindi non ne voglio più parlare - il dribbling di Nainggolan -. Adesso mi concentro sull'Europeo, poi dopo ne possiamo parlare". Nessun problema invece a salutare il suo amico Pjanic: "Per me è come un fratello e gli auguro il meglio, è andato alla Juventus è vero ma io accetto la sua scelta. Gli voglio bene e continuerò a volergliene. Sicuramente era meglio giocarci insieme, purtroppo nel calcio questi episodi capitano". E quello del bosniaco non sarà di certo l'ultimo.

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