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Festa per il Leicester, Andrea Bocelli canta per le Foxes

L'emozione di Ranieri e di una città intera, battuto l'Everton

Occhi lucidi, si piange di gioia e di commozione, sulle note di Andrea Bocelli, ospite d'eccezione nella festa dei tifosi del Leicester, organizzato in occasione dell'ultima partita casalinga di questa indimenticabile stagione. Spalti gremiti, come durante tutta l'anno, non c'è un seggiolino libero già mezz'ora prima del fischio d'inizio. Il King Power stadium è una bolgia di trepidazione, entusiasmo e incredulità. C'è chi si guarda attorno con l'aria di chi ancora si sta chiedendo, ormai da una settimana, se sia tutto vero. La Cenerentola del pallone, che la scorsa estate era quotata 5000 a 1 dagli allibratori, ha vinto la Premier League per la prima volta nei suoi 132 anni di storia, addirittura con due giornate di anticipo.

La gara contro l'Everton, vinta 3-1, è la meritatissima passerella d'onore per i protagonisti di questa incredibile fiaba che ha conquistato il mondo. E' una giornata di festa per tutta la città di Leicester: caroselli d'auto, bus scoperti pieni di tifosi, persino le giostre per i più piccoli appena fuori lo stadio. Quando i giocatori entrano in campo, per il riscaldamento pre-partita, un'ovazione si alza dalle tribune. Tutti in piedi, per applaudire gli eroi di questa entusiasmante cavalcata. C'è anche Jamie Vardy, il bomber che scontava due giornate di squalifica mentre i suoi compagni conquistavano la matematica certezza del titolo. Ranieri è l'ultimo a vedersi, come a non voler rubare la scena ai suoi ragazzi. Ma sulle tribune si sprecano gli striscioni dedicati al tecnico romano, impettito e commosso, al fianco di Andrea Bocelli durante l'esecuzione di "Nessun Dorma" e "Con te partirò".

Un evento nell'evento perché mai prima d'ora si era visto il tenore italiano da queste parti. E chissà quando mai sarebbe venuto nelle Midlands orientali se non per celebrare la fiaba calcistica che lo ha conquistato. Per un giorno il tenore italiano tradisce la sua fede interista e indossa la maglia del Leicester. La partita è una pura formalità, non c'è nulla in palio se non l'orgoglio dei neo-campioni che vogliono onorare il titolo appena conquistato. Un'altra vittoria, la 23esima stagionale, grazie alla doppietta di Vardy e alla rete di Andy. Al triplice fischio finale anche i giocatori finalmente possono immergersi nel tripudio festante che li avvolge.

La consegna della coppa della Premier League al capitano Wes Morgan è un'emozione a parte, l'istantanea che molti dei protagonisti di questa inimmaginabile impresa conserveranno tra i ricordi più belli. Champagne e cori, Vardy spruzza i compagni di bollicine, Mahrez scruta tra la folla. Ranieri passeggia con un sorriso stampato sul volto. Questa volta non piange, ma il suo volto trasuda soddisfazione per la felicità che la sua squadra ha saputo regalare ai tifosi. Che, all'uscita dallo stadio, appaiono ancora stravolti da un'euforia che non passa, contagiosa e straripante. Perché il party è destinato a proseguire. Chissà per quanti giorni ancora.

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