Allenatore e capitano sono d'accordo: "I risultati stanno dicendo questo...", ammette Stefano Pioli, in sintonia con Biglia che dopo Praga aveva esclamato: "Non siamo ancora una grande squadra, dobbiamo imparare a giocare ogni tre giorni". Bene in Europa, discontinua in campionato, questa Lazio fatica a calarsi nei panni della grande squadra impegnata sui due fronti e Pioli lo riconosce: "In campionato stiamo perdendo tante occasioni, mentre in Europa League abbiamo trovato continuità. Ma stiamo parlando di competizioni diverse, anche per atteggiamenti tattici". Ma proprio per questo, siccome il match di ritorno con lo Sparta Praga è schizzato in cima alle priorità biancoclesti, Pioli ha dovuto fare le sue scelte e per la gara di domani con l'Atalanta all'Olimpico farà "ampio turn over", come annunciato in conferenza stampa oggi: "E' inutile negare - spiega - l'importanza della partita di giovedì prossimo: siamo partiti in 102 squadre e abbiamo la possibilità di rimanere nelle prime 8". Del resto, le scorie di Praga ancora si respirano a Formello: out Konko (l'unico che potrebbe recuperare per giovedì prossimo), Basta, Radu e Milinkovic-Savic, oltre a Djordjevic che era rimasto a Formello. Rispetto a giovedì scorso solo Hoedt e Marchetti potrebbero giocare domani, per il resto Pioli dovrebbe far riposare tutti gli altri, compresi Parolo e Biglia a centrocampo. Le fasce saranno presidiate da Patric e Braafheid, in un possibile 4-2-3-1 (in mezzo Cataldi e Onazi), a trequarti dovrebbero trovare spazio Anderson, Mauri e Kishna, tutti alle spalle di Klose. Per una Lazio reduce da una sola vittoria nelle ultime 7 partite di campionato e scivolata a 13 punti dal quinto posto, un successo domani sarebbe "importante", ma a questo punto non più fondamentale. A fine stagione si faranno i bilanci: "Ci facciamo solo del male a pensare a quanto potevamo fare e mettere sul campo - precisa Pioli -, mancano ancora dieci partite in campionato e l'Europa League, ci dobbiamo concentrare su quello che possiamo fare e a fine stagione tireremo le somme". Dopo la gara di ritorno di Europa League, il 22 marzo la Uefa deciderà anche quale sanzione comminare ai biancocelesti per gli ululati razzisti dell'andata: "Sono situazioni che non fanno bene allo sport e vanno assolutamente vietate", chiarisce il tecnico tornando sull'accaduto a 48 ore di distanza dalle prime dichiarazioni. Ma una cosa è certa: "Sono cose che vanno vietate ma era una minoranza ed è sbagliato punire un'intera tifoseria"