Vincere contro l'Atalanta per restare a tre punti dal Napoli e compiere un altro passo verso lo scudetto. Archiviato il 3-0 contro l'Inter, una sconfitta "salutare e indolore" come la definisce Allegri, la Juventus vuole riprendere il cammino in campionato per mettersi al riparo dal rischio rimonta. A cominciare da quella della Roma, reduce dalla vittoria contro la Fiorentina, la settima consecutiva. "E' una squadra con grande qualità ed è ancora candidata alla vittoria", sostiene Allegri, che fissa la quota scudetto a 87 punti. La sconfitta contro l'Inter, e il maltempo di questi giorni, ha fatto perdere la voce al tecnico bianconero. "Ottimizzate le domande, per favore, perché ho poca voce", la sua richiesta all'inizio della consueta conferenza stampa di vigilia di campionato. Dieci minuti appena, per assicurare che la sua Juventus "sta bene come Roma e Napoli": "mercoledì - osserva - abbiamo giocato 120' e corso 150-160 chilometri. Tranne Sturaro, che non porto a Bergamo perché ha un alluce che non gli permette di indossare la scarpa, gli altri stanno tutti bene. Marchisio dovrebbe giocare. Chiellini? Vedremo se recupera col Sassuolo, ma è molto difficile". L'Atalanta non vince da 12 partite, ma Allegri non si fida lo stesso. "La sfida con l'Atalanta sarà difficile - spiega l'allenatore bianconero - in casa disputano sempre ottime partite, dovremo essere bravi a ottenere la vittoria: abbiamo tre punti di vantaggio e bisogna essere bravi a mantenerli". Con soli tre difensori centrali a disposizione, visti gli infortuni di Chiellini e Caceres, è probabile che Allegri si affidi alla difesa a quattro, soluzione che rilancerebbe le quotazioni di Pereyra nel ruolo di trequartista alle spalle di Dybala e Mandzukic. "Non ho ancora deciso se giocare a quattro o a tre, lo farò all'ultimo momento", taglia corto l'allenatore dei campioni d'Italia, che stoppa le polemiche per la brutta prestazione di Rugani in Coppa Italia. "Quella è stata una prestazione negativa di tutti, non solo di Rugani, che per altro ha fatto un buon primo tempo. Su di lui ci sono aspettative eccessive per un ragazzo di 22 anni. Sono convinto diventerà un giocatore importante per il futuro della Juventus". Inutile provare a chiedergli del suo futuro e delle voci che, dopo l'Inghilterra, ora lo danno in Spagna, sulla panchina del Real Madrid. "Io sottovalutato in Italia? Non mi sono mai sentito così - taglia corto Allegri -. Faccio il mio lavoro in un grande club, ho un contratto per un altro anno. Prima dovevo imparare l'inglese, ora lo spagnolo. In due mesi non riuscirei a imparare due lingua, al massimo posso perfezionare l'italiano...".