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Roma-Napoli, Pallotta contro gli ultrà per lo striscione: "Fottuti idioti"

Viminale: 'Contro la donna tifo becero'. La Roma prende le distanze

Ora basta. James Pallotta non ne può più di vedere la sua Roma associata a razzismo e violenza, e così entra a gamba tesa su quella parte di tifoseria che sabato scorso ha esposto in Curva Sud una serie di striscioni contro la madre di Ciro Esposito, provocando la chiusura per un turno del settore dello stadio Olimpico. "Siamo incredibilmente frustrati e delusi" dalle decisioni prese dal giudice sportivo, fa sapere il presidente intervenendo telefonicamente dall'America sulle frequenze della radio ufficiale di Trigoria. Soprattutto, pone l'accento Pallotta in maniera ruvida, sconfinando anche nel campo dell'insulto, "non è giusto per tutti i nostri tifosi essere infangati da pochi 'fucking idiots and assholes' (fottuti idioti e stronzi, ndr) che frequentano la Curva Sud, e sono sicuro che la stragrande maggioranza dei romanisti siano stufi di questi stupidi".

Non basta: Pallotta contatta anche la signora Leardi, scusandosi e dicendosi "indignato" per quanto avvenuto. Per il businessman di Boston, che già aveva mal digerito la contestazione alla squadra dopo il ko con la Fiorentina e l'eliminazione dall'Europa League, è giunto il momento di difendere l'immagine della Roma con maggiore vigore. "Sta a noi tutti, insieme, non solo a Roma ma in Italia, porre fine alle loro buffonate. E' ora di farlo" sottolinea, prima di ricordare che sabato scorso il club ha fatto il possibile per controllare il pubblico dell'Olimpico: "Ma noi non abbiamo veramente il potere nello stadio per fermare tutto questo, abbiamo steward all'interno senza nessuna reale autorità. Fuori abbiamo sottratto qualunque striscione visto, ma alla fine è la sicurezza interna che deve scegliere di agire". A Trigoria, ricorda quindi, l'impegno per trasmettere un messaggio diverso, fondato su un tifo sano, è già partito.

"Stiamo facendo tante cose buone con la fondazione 'Roma Cares' contro il bullismo, la violenza e il razzismo, spesso agendo dietro le quinte, e continueremo a lavorare duramente - evidenzia il patron, che poi annuncia una donazione da un milione di dollari "per continuare a combattere queste stronzate che continuano ad accadere da parte di pochi a Roma e in Italia. Spero riusciremo a portare altri a contribuire al nostro programma educativo per fermare tutto questo schifo". Alcune iniziative potrebbero essere portate avanti con la stessa madre di Ciro. come lei stessa spiega parlando della telefonata ricevuta dal n.1 giallorosso: "Pallotta si è scusato per quello che è successo e si detto indignato. Mi ha fatto piacere, è stato un bel gesto. Siamo d'accordo che ci rivedremo per mettere a punto progetti comuni al fianco dell'associazione 'Ciro vive'.

La dura presa di posizione di Pallotta, che già lo scorso anno aveva richiamato parte della Curva Sud in seguito al comportamento tenuto sugli spalti in occasione della gara con la Juventus, è stata subito applaudita da Luca Di Bartolomei, figlio dell'indimenticato capitano romanista Agostino: "Le parole del presidente e la distinzione netta fra chi frequenta la curva ed i tifosi veri - quelli che amano la Roma, nella gloriosa Sud e negli altri settori, e che pagano per comportamenti vergognosi di pochi idioti - sono perfette ed evidenziano una cifra comunicativa importante che credo e spero sarà quella del nostro futuro". Per la reazione della Curva Sud, se ce ne sarà una in risposta all'attacco di Pallotta, bisognerà invece attendere quasi un mese. Tra meno di due settimane, in occasione della gara con l'Atalanta, il settore più caldo del tifo romanista resterà infatti chiuso, e tornerà a popolarsi il 3 maggio nella sfida col Genoa.

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