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Steven Gerrard lascerà il Liverpool : 'Andrò a giocare negli Usa'

Il centrocampista finora ha sempre giocato nello stesso club

Il capitano del Liverpool e stella del calcio britannico Steven Gerrard lascerà a fine stagione per approdare nel campionato professionistico nordamericano, la Major League Soccer (Mls). Un tweet del Liverpool mette subito fine alle illazioni sulle possibili destinazioni del capitano dei Reds che ieri ha annunciato di voler lasciare a fine stagione il club dove ha giocato per ben 17 anni. "Steven Gerrard confirms he will move to the Usa this summer", scrive il club su Twitter, anticipando il contenuto di un'intervista al giocatore che sarà disponibile sulla emittente televisiva della società. Il capitano del Liverpool e stella del calcio britannico Steven Gerrard lascerà il club a fine stagione. Lo ha annunciato oggi lo stesso 34enne centrocampista che ha giocato per ben 17 anni, cioè per tutta la sua carriera, nelle file del Liverpool. Il contratto del calciatore scadrà a fine stagione, quindi l'anno prossimo Gerrard potrà liberamente andare in un altro club. IL campione tuttavia ha precisato che non intende giocare in un club concorrente del suo oramai quasi ex club.

Benitez a Gerrard,"cuore red non camminerai mai solo" - Tecnico Napoli con lui 6 anni al Liverpool, vinse Champions NAPOLI (ANSA) - NAPOLI, 2 GEN - "Ciao 'cuore red', non camminerai mai da solo". Così Rafa Benitez ha voluto sottolineato l'addio annunciato a fine stagione al Liverpool di Steven Gerrard, il centrocampista insieme a cui Rafa ha scritto un pezzo di storia del Liverpool. Il legame trai due è rimasto forte in questi anni come dimostra l'arrivederci da tifoso postato oggi il tecnico spagnolo. "Se esiste una parola che per me riassume il carattere, il modo di fare di com'è lo Steven Gerrard che conobbi da vicino nel Liverpool e con cui ho condiviso sei intense stagioni, sarebbe senza dubbio, passione", scrive Benitez sul suo sito web, descrivendo la figura del capitano inglese. "Steve - racconta Benitez - fu un elemento chiave, direi fondamentale, per i titoli che abbiamo ottenuto durante la nostra esperienza ad Anfield. Ancora lo ricordo come laterale destro, durante la finale di Champions League contro il Milan a Istanbul, sacrificarsi per la squadra e per le necessità della partita in quella notte memorabile, lo ricordo durante la Supercoppa a Monaco contro il Cska Mosca, come dimenticarlo nella finale al cardiopalma della FA Cup di fonte al West Ham o in quella del Community Shield che vincemmo ai danni del Chelsea". "Oggi - prosegue Benitez tornando all'attualità - abbiamo saputo che lascerà Liverpool, la sua casa per tutta la vita. Non c'è bisogno che dica che gli auguro il meglio, ogni fortuna e che lo ringrazio per il suo grande contributo che ha dato nel progetto che abbiamo condiviso. Però prima di altre affermazioni, e sempre se sarà confermata a fine stagione una notizia tanto importante per Liverpool e per il Liverpool, voglio dire che per me non andrà via un grande sportivo né un grande giocatore, credo che andrà via il vero cuore red". "Steve, ricorda che non camminerai mai da solo", conclude Benitez, ricordando il coro "You'll never walk alone" della curva di Anfield.

Gerrard & Co,i fedelissimi tra storia e leggenda - A metà tra storia e leggenda. Le chiamano 'bandiere' e sono ormai una rarità nel mondo del calcio che vive di lusinghe milionarie e un mercato che non finisce mai. Tanto basta a un giocatore per impedirgli di legarsi a vita a una maglia e una squadra fino a diventarne un emblema. Oggi, dopo una vita, Steven Gerrard ha annunciato che presto ammainerà la bandiera del Liverpool, cui cui gioca dal lontano 29 novembre 1998. Ma il capitano dei Reds è solo l'ultimo degli uomini-simbolo del calcio mondiale ad accomiatarsi, una specie sempre più in via d'estinzione, quasi da preservare e proteggere, se non fosse per la carta d'identità. Al primo posto della lista c'è Paolo Maldini, tra i più forti difensore della storia, che al Milan ha legato tutta la sua vita agonistica, indossandone la maglia per ben 902 volte. Poi un altro mostro sacro come Ryan Giggs, anima del Manchester United, con cui ha trionfato in ogni angolo del pianeta, per più di un ventennio.

Si sono ritirati da poco anche Carles Puyol (15 anni di 'barcellonismo') e Javier Zanetti, leggenda nerazzurra del giocatore mondiale dalla più lunga militanza in un club straniero (dal '96 al 2013). C'è poi la pattuglia di quei giocatori nati e cresciuti in un club e lì rimasti anche quando magari qualche pezzo grosso bussava alla porta: aprono la pattuglia i miti Pelè (dal 1957 al 1974 col Santos), Mazzola e Rivera, gli fanno compagnia Iker Casillas e Xavi, mentre nel passato ci sono altri mostri sacri come Lev Yashin (tutta la carriera alla Dinamo Mosca), Giacomo Bulgarelli, uomo immagine del Bologna negli anni '60, Gaetano Scirea (15 stagioni alla Juve), Bobby Charlton (un'unica maglia, quella dello United), Gigi Riva e Eusebio, 15 anni a testa con Cagliari e Benfica, il tedesco Sepp Maier, 18 stagioni a difendere la porta del Bayern, Beppe Bergomi (20 anni di Inter), Giancarlo Antognoni, 17 anni col giglio sul petto e zero tentazioni di indossare maglie più blasonate. Così come Francesco Totti, alla 21ma stagione giallorossa: ha esordito a 17 anni e sta ancora li. Come lui, John Terry (Chelsea), Franco Baresi (da 17 a 37 anni con la maglia rossonera) o Giacinto Facchetti (19 stagioni all'Inter).

Anche Del Piero ha riscritto record che sembravano imbattibili, fatti di presenze (705) e gol (290), ma la realtà lo ha portato poi in giro per il mondo (prima l'Australia, ora l'India), così come Raul, primatista di tutti i tempi col Real per presenze, gol e vittorie, emigrato in Bundesliga a fine carriera o Zico che dopo 19 stagioni col Flamengo ha conosciuto prima la Serie A e poi la Nippon League. Frank Lampard, dopo una vita trascorsa a Stamford Bridge (dal 2000 al 2014) ha 'tradito' la causa passando al City e il destino a settembre scorso gli ha anche riservato la gioia-dolore di segnare un gol alla ex squadra. Chi non ha avuto mai dubbi è stato Franz Beckenbauer: 14 anni da calciatore, 2 da allenatore e 15 da presidente. Sempre e solo al Bayern Monaco. 

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