Sorpresa al Ferraris: la Juventus è caduta, dopo avere dominato contro il Genoa, e ha perduto il primato solitario in classifica che ora deve condividere con la Roma, vittoriosa sul Cesena. La prima sconfitta in campionato dei bianconeri è una beffa, perché hanno giocato a lungo in attacco e concesso poco agli avversari. Ma le parate di Perin, alcune miracolose, un palo e una traversa, hanno sbarrato il passo a Llorente e Tevez. Neppure Morata, entrato in corsa, è riuscito a scardinare la porta del prodigioso portiere rossoblu.
Il gol-beffa, che ha rovinato la festa per le 500 partite in bianconero di Buffon, è stato segnato da Antonini, pochi istanti prima che Mazzoleni fischiasse la fine del lungo recupero. Il migliore del Genoa, Perotti, ha costruito un contropiede con Matri, appena entrato: il centravanti ha messo in mezzo spiazzando Buffon in uscita e Antonini, anche lui da poco in campo, ha accompagnato la palla in rete da pochi passi nonostante il disperato tentativo di recupero di due difensori bianconeri. Il Ferraris è esploso di gioia, gioia doppia perché i rossoblu non battevano la Juventus dal 2009 e perché in contemporanea a Milano la Sampdoria ha subito la sua prima sconfitta contro l'Inter.
Il ko di Genova segue la frenata bianconera in trasferta con il Sassuolo. La vittoria contro il Palermo aveva risollevato gli animi piemontesi che stasera sono però più abbattuti, anche se Allegri e i suoi hanno poco da rimproverarsi. L'allenatore dei bianconeri ha lasciato a riposo Pirlo, anche in vista dei prossimi impegni ravvicinati, e ha schierato la squadra che gli dà più certezze al momento, con la coppia Tevez-Llorente in attacco. C'è anche Lichsteineiner a centrocampo. Gasperini ha invece operato una rivoluzione a centrocampo: a riposo Kucka, Edenilson e Sturaro (reduce da infortunio), dentro un esordiente assoluto in A, Rolando Mandragora, 17 anni compiuti a giugno, Rosi che ha giocato finora solo scampoli, e Greco, titolare dall'inizio solo domenica a Verona. Davanti Perotti e il cileno Pinilla. Nel primo tempo la Juventus ha condotto quasi sempre il gioco, spesso premendo il Genoa nella propria metà campo.
La manovra, avvolgente e ragionata, ha prodotto diverse occasioni, ma una notevole parata di Perin su Tevez e un po' di imprecisione di Vidal e di Llorente (palo esterno da posizione defilata) hanno consentito ai padroni di casa di chiudere la prima parte sullo 0-0. In evidenza nel Genoa il giovane Mandragora: piedi buoni, corsa e soprattutto carattere gli hanno permesso di giocare senza alcun timore di fronte ai campioni d'Italia. La Juve ha giocato in attacco anche la ripresa e a tratti è riuscita a premere con autorevolezza, mettendo in difficoltà l'avversario. L'ingresso in campo di Morata per Llorente ha fatto crescere i bianconeri. L'azione più pericolosa l'ha finalizzata Ogbonna, che è scattato sul filo del fuorigioco e ha colpito la traversa, con un tiro spiovente da centro area. Anche Morata ci ha provato con uno scatto, ma Perin ha deviato in tuffo. Prima del gol genoano, il portiere si è esibito altre due volte. La vittoria del Genoa, che ha subito ma con ordine, arriva dopo la trasferta vittoriosa sul campo del Verona e lancia i rossoblu nella parte alta della classifica. Anche questo pò essere considerata una sorpresa.