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Serbia Albania: Berisha, a Belgrado c'era clima di guerra

Cana: "Ma io dico grazie a serbo Ivanovic

"L'atmosfera era quella di una guerra. Prima della partita sapevamo che tutta la nazione ci stava seguendo per questo incontro importantissimo. Abbiamo combattuto per loro". Lo ha detto Etrit Berisha, portiere dell'Albania e della Lazio ieri in campo a Belgrado durante gli incidenti nati da un drone che ha portato sullo stadio la bandiera della 'Grande Albania'. Berisha ha parlato ai media albanesi, ripreso da 'Asport.info'.

Cana: "Ma io dico grazie a serbo Ivanovic
"Siamo venuti a Belgrado per giocare a calcio ma siamo stati aggrediti dai tifosi serbi e quindi non volevamo tornare in campo". Il capitano dell'Albania, Lorik Cana, ricostruisce così, come riportano alcuni media come tanjug.rs e mozzartsport.com, gli scontri che hanno portato ieri sera alla sospensione del match tra la sua Nazionale e quella serba, in un match valido per la qualificazione a Euro 2016. E ringrazia il capitano della Serbia, Ivanovic: ''E' stato un uomo vero, prima della partita è venuto da noi a dire che era solo calcio''. Ad innescare la rissa un drone con la bandiera della 'Grande Albania' piovuto sullo stadio e abbattuto dal serbo Mitrovic. "Volevamo solo prendere la bandiera - spiega il biancoceleste - e tutto sarebbe tornato alla normalità, ma poi siamo stati aggrediti. Ho visto un tifoso serbo con una sedia che si scagliava contro i miei compagni, dovevo difenderli. Ho delle ferite sul viso, Xhaka ha il naso e gli occhi gonfi e doloranti. Il personale di sicurezza invece di proteggerci ci ha attaccato". Quindi la momentanea interruzione, prima della sospensione definitiva. "I delegati Uefa hanno visto quello che è successo - rileva l'albanese -, ci hanno chiesto di giocare senza spettatori, ma non ce la siamo sentita". Cana rende però merito al capitano serbo, Ivanovic: "E' stato un uomo vero, ha accettato la nostra decisione e prima della partita è venuto da noi per dirci che si trattava soltanto di una partita di calcio. Vedremo quando si potrà rigiocare questa partita e se la giustizia prevarrà. Il calcio è stato creato come un gioco per divertirsi, non per assistere a scene simili". 

Tare: ''Dispiace, non ha vinto lo sport''
"Mi dispiace che non abbia vinto lo sport. Era una partita molto sentita, l'avevo detto anche prima della gara. La cosa più importante è che doveva essere lo sport a unire questi due Paesi. Questo purtroppo non è successo". E' sconsolato il ds della Lazio, Igli Tare, spettatore ieri sera al Partizan Stadium di Belgrado degli incidenti che hanno poi portato all'interruzione del match di qualificazione a Euro 2016 tra Serbia e Albania. "E' successo di tutto - spiega il dirigente albanese raggiunto telefonicamente dall'Ansa nella capitale serba -, tanta gente in tribuna minacciava ma altrettanta gente ci ha difeso con dignità. Il controllo era l'unica cosa che non c'era in quel momento. E' stato un quarto d'ora di tensione molto alta. Si vedeva che era una situazione pericolosa. Ma io ero con degli amici serbi e sono riuscito a rientrare tranquillamente in albergo". 

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