Papa boys lo acclamano, Trapattoni superstar
Allenatore a San Pietro per Festa società sportive con Francesco
Giovanni Trapattoni, il decano degli allenatori di calcio italiani, si è commosso più volte oggi alla festa del Centro sportivo italiano con il Papa ed ha concluso la sua giornata con i lucciconi agli occhi. Si era già commosso all'arrivo in piazza quando centinaia di giovani lo hanno riconosciuto e acclamato, intonando dei cori, e poi lo hanno sommerso di baci e abbracci. Lo ha fatto poi quando è passato nel settore disabili, dove ha salutato uno per uno decine e decine di persone, molte delle quali immobilizzate sulla carrozzelle, e si è prestato a tantissime foto e video, alla fine è diventato una specie di esperto del selfie e lui stesso teneva in mano i telefonini per le autofoto. E infine si è emozionato ancora quando alla fine della festa, dopo che il Papa è salito sulla papamobile per il consueto giro in mezzo alla folla, il vecchio trap è stato preso d'assalto dai fan. Non proprio ragazzini, ma attempati sacerdoti, perfino un vescovo, una suora che si è definita juventina e sua grande ammiratrice, e tanti altri.
Gli occhi del Trap sono diventati lucidi e a stento il grande allenatore riusciva a sottrarsi all'abbraccio della gente. Perfino il collega allenatore, ma di pallavolo Mauro Berruto gli ha chiesto di farsi una foto con il figlioletto. Lui non ha detto di no a nessuno, sempre sorridente e disponibile. Ma come si spiega tanto affetto, Trap ? ''che devo dire ? questo è il mio mondo, io sono nato con loro, mi sono formato in una parrocchia, sono restato umile tutta la vita, nonostante i successi che lo sport mi ha dato. Mi considerano uno di loro, e mi fa piacere. Io sono legato alla fede e alla Chiesa. E poi sono anni che vengo a san Pietro, mica solo ora. Ci venivo già ai tempi di Giovanni Paolo II. La mia storia di cattolico e di uomo di sport la conoscono tutti, forse per questo mi vogliono bene'', e gli occhi luccicano ancora.