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Mazzarri guarda avanti, ora tre partite tremende

Donadoni: Parma non inferiore a Inter, corsa a Europa non cambia

 L'Inter infrange il tabù Tardini e compie un altro passo verso l'Europa League. Nello stadio in cui aveva festeggiato l'ultima volta nel 2008 - quando la doppietta di Ibrahimovic regalò lo scudetto alla Beneamata - la banda di Mazzarri porta a casa il sesto risultato utile consecutivo in trasferta regalando al tecnico livornese il miglior viatico verso la sfida casalinga contro il Napoli di Benitez, ennesima stazione sulla strada per l'Europa. "Ora abbiamo tre partite tremende" contro Napoli, Milan e Lazio, ricorda il mister interista a fine gara "e poi il Chievo con cui non sarà facile fare punti, è una squadra in lotta per la salvezza. Dobbiamo pensare partita per partita". Anche perché, aggiunge Mazzarri, guardando al 2-0 con i ducali "da un punto di vista generale a volte abbiamo giocato meglio di oggi e non abbiamo vinto. Il calcio è così, in certi momenti va in un modo, in altri in un altro: siamo una delle poche squadre di vertice che giocano con dei giovani in campo. Quest'anno va così, dobbiamo mettere le basi per i prossimi anni". Silente su eventuali messaggi ricevuti dal presidente Tohir ("queste sono cose private"), l'allenatore toscano taglia corto anche su Icardi e le considerazioni di Sinisa Mihajlovic sulla gestione dei comportamenti dell'attaccante argentino nella vicenda Maxi Lopez-Wanda Nara. "Se dice certe cose - osserva riferendosi al tecnico serbo - bisogna credergli". Quanto a Maurito, di "tutto quello che fa fuori, cerco di non occuparmi: io guardo il professionista quando entra al cancello della Pinetina e non si è mai allenato bene come in questo momento".

Soddisfatto per la vittoria, Mazzarri appare soddisfatto anche per Handanovic, al sedicesimo rigore parato in Seria A e per Guarin, tornato al gol dopo le difficoltà di Livorno. "Handanovic è bravo, si prepara molto sui rigori, è pignolo. Anche all'Udinese ne parò non so quanti... Guarin? Sono contento per lui, davvero. Dopo quello che era successo a Livorno se lo meritava: è un ragazzo d'oro". Se sul fronte Inter la vittoria regala una Pasqua serena e nuova spinta verso l'Europa League, in casa Parma il ko non inficia un percorso stagionale più che buono e che lascia ancora aperti spiragli per un approdo europeo. "Giocare per 45 minuti in dieci complica la vita a tutti - commenta il tecnico ducale, Donadoni - ma la squadra oggi ha fatto quello che doveva. Non ho davvero nulla da rimproverare al gruppo. Mi spiace solo per il risultato, la gara e' stata buona e siamo stati estremamente penalizzati dal risultato finale e di questo mi spiace. La parata di Handanovic sul rigore di Cassano non ha cambiato volto alla partita". Invece, aggiunge il tecnico emiliano, "pesanti da assorbire sono stati l'espulsione dopo la doppia ammonizione di Paletta e il gol subito a inizio ripresa. L'arbitro ha deciso che quello era cartellino giallo e il fallo da rigore su Parolo. I ragazzi comunque hanno dato l'anima. Oggi - chiosa - il Parma non e' stato certo inferiore all'Inter e per la corsa all'Europa League non cambia nulla".

   

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