Quando il presidente di Lega Basket Fernando Marino consegna la Coppa Italia nelle mani del patron della EA7 Milano, Giorgio Armani, il Forum di Assago scoppia in un boato assordante che segna la fine di un lungo digiuno. Erano venti lunghi anni che la società più vincente d'Italia mancava dall'albo d'oro della coppa nazionale. La Sidigas è stata una degna avversaria, come dimostra il risultato finale (82-76), ma l'EA7 è semplicemente stata troppo più forte, profonda e completa con un Sanders assoluto protagonista (17 punti e 7 rimbalzi) e nominato mvp della gara. "Ho vinto lo scudetto con Sassari - spiega la versatile ala americana -, il premio di miglior giocatore delle ultime finali ma niente è paragonabile con questo. La squadra mi ha aspettato 7 mesi dopo l'infortunio e ritornare così è magnifico". Ma non è solo il talento dei singoli la chiave del successo di questa EA7. C'è lo spirito di sacrificio, la grinta, l'unita d'intenti. Bruno Cerella ad esempio ha recuperato a tempo di record dall'operazione al menisco eseguita sabato mattina e dopo appena 24 ore è riuscito a scendere in campo e catturare 5 rimbalzi in 5 minuti. "È stato d'esempio per tutti - il complimento di coach Repesa all'italoargentino -. Ha aiutato la squadra a mantenere alta l'intensità di gioco. Io sono nato a pochi chilometri da Medjugorje e scherzando ho chiesto allo staff se nella notte hanno portato Cerella a chiedere il miracolo. Questa vittoria è stata una enorme soddisfazione per tutti noi, non avevo mai vinto la Coppa Italia e ho aiutato a riportare questo trofeo a Milano". Una gioia condivisa anche dalla dirigenza. Livio Proli, plenipotenziario del gruppo Armani, in esclusiva all'Ansa si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Sembra che nonostante le critiche la nostra gestione sia fatta per spezzare certi tabù. Lo scudetto dopo 18 anni, la Coppa dopo addirittura 20. Siamo immensamente soddisfatti di aver raggiunto questo traguardo".