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Maratona: a Roma scettro dei runner, a Milano del crono

Nella capitale 10mila partecipanti, ma tempo-primato è meneghino

 Diecimila a Roma, in oltre settemila a Milano, dove però si è corsa la gara più veloce di sempre in Italia, sia per gli uomini che per le donne. Il derby della maratona che ha visto oggi, in contemporanea, correre nella capitale e nel capoluogo lombardo due delle principali 42,195 km della penisola finisce pari e patta, con un unico comun denominatore: la pioggia. Un'altra edizione da record per le due metropoli per il terzo anno di fila a fronteggiarsi nello stesso giorno, dividendosi primati, in termini di prestazioni e affluenza. A Roma i maratoneti, esperti e amatoriali, si sono ritrovati in via dei Fori Imperiali, punto di partenza e di arrivo dell'evento organizzato dalla Fidal e da Roma Capitale, quest'anno aperta anche ai disabili. Alla prova competitiva dei classici 42,195 km è abbinata la Stracittadina non competitiva di 5 chilometri, che si è invece conclusa all'interno del Circo Massimo

. Luoghi suggestivi e pieni di storia che ha portato inevitabilmente alla chiusura di molte strade, soprattutto del centro e della parte sud della Capitale, con il traffico e i mezzi pubblici deviati e anche una bella cornice di pubblico, presenti tra gli altri la sindaca Virginia Raggi, il presidente Fidal Alfio Giomi, il sottosegratario alla Presidenza del Consiglio, Simone Valente e l'olimpionico di nuoto Gregorio Paltrinieri. Nel dettaglio, 7.080 i runner italiani e 2.920 quelli stranieri, provenienti da 88 Paesi. Per la cronaca, in campo maschile successo ha vinto Tebalo Zawude Heyi, primo ai Fori Imperiali in 2h 8' 37", davanti ai connazionali Tesfa Wokneth (2h 9'17'') e Yihunilign Adane (2h 9'53''). Primo degli italiani al traguardo Ahmed Nasef 11mo (2h 16'57''). In campo femminile vittoria per la 22enne etiope Alemu Megertu che, con 2h22'52" ha limato di 1" il record della competizione che resisteva dal 2008.

Se la capitale ha vinto la maratona dell'affluenza, quella di Milano ha segnato quest'anno due record, non solo per gli iscritti, ma anche per il risultato sportivo. Insomma, una Milano Marathon da ricordare, con i keniani Titus Ekiru (2h04'46'') e Vivian Kiplagat (2h22'25'') che hanno polverizzano i primati su suolo italiano e trasformato la 19/a edizione in una straordinaria festa del running: le straordinarie prestazioni cronometriche, va detto, sono state anche favorite da una temperatura di circa 12 gradi e dalle modifiche del percorso, a cui sono state tolte alcune leggere salite e circa 500 metri di pavè. Ekiru e Kiplagat erano i favoriti e non hanno tradito le attese. Ekiru trionfa alla terza maratona in sette mesi: a Città del Messico e Honolulu aggiunge Milano al palmares. Il 2h04'46 è la quarta prestazione mondiale dell'anno e distrugge il suo personale di 2'59'', realizzato a Siviglia nel 2017. Per Kiplagat si tratta invece della seconda vittoria di fila sotto il Duomo: un anno fa un successo arrivato per la squalifica per doping dell'avversaria, oggi il trionfo è netto. Lo 2h27'08'' migliora di oltre 4 minuti il proprio personale. Italiani sottotono: Stefano La Rosa parte forte ma chiude settimo in 2h14'17''; Alessandro Giacobazzi arriva ottavo in 2h17'45'
   

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