L'Italrugby porta a casa il risultato contro la Georgia nel primo test match del trittico autunnale targato Cattolica, ma si complica la vita quando la partita sembrava in discesa contro i caucasici che sognano (ma c'è strada da fare) di prendere il posto degli azzurri nel Sei Nazioni. Finisce 28-7 per la nazionale guidata da Conor O'Shea, macchinosa in avanti e non esente da errori dietro, brava nelle touche ma con un Allan dal piede impreciso e che ha avuto un buon contributo da Steyn, sostituto dell'acciaccato Parisse, e dall'esperienza di Ghiraldini e Zanni. Per i granata di coach Haig grande grinta e fisicità in mischia e negli uno contro uno, ma non è bastato. In avvio di gara, in uno stadio Artemio Franchi dove la presenza di tifosi georgiani è consistente, l'Italia prende l'iniziativa ma non riesce a trovare subito varchi nel muro georgiano per concretizzare: la sblocca Allan al 9' con un calcio piazzato ma un errore di Campagnaro al 16' propizia la meta di Mchedlidze, trasformata da Matiaschvili per il 3-7. Il centro dell'Exeter si fa perdonare tre minuti dopo schiacciando a sua volta in meta dopo quattro cambi di gioco alla mano. In superiorità numerica dal 28' dopo il giallo per Tsutskiridze (entrataccia su Sperandio in volo) gli azzurri premono con grinta ma con poca lucidità negli ultimi dieci metri: dopo una meta annullata al 33' tornano avanti nel punteggio prima con un altro piazzato di Allan, poi con una meta di Bellini, per il 18-7 con cui si chiude la prima frazione. Il secondo tempo comincia bene con una meta di Budd, ma Allan fallisce la seconda trasformazione consecutiva: l'Italia soffre la fisicità georgiana soprattutto nelle mischie, ma quando Allan al quarto d'ora va in meta (ancora una volta non trasformata) dopo una fuga di 25 metri il match sembra segnato su un comodo 28-10. E' un errore di Benvenuti, un placcaggio prima del possesso palla con meta tecnica per i granata, che lo riapre galvanizzando i georgiani con ancora 17 minuti da giocare. L'Italia ha il merito di non disunirsi e di ritrovare una buona concentrazione in difesa, chiudendo il match con un sospiro di sollievo: Firenze, dopo lo storico successo col Sudafrica di due anni fa, porta ancora fortuna agli azzurri che scavalcano proprio la Georgia al 13/o posto del ranking mondiale