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6 Nazioni: Galles-Scozia 10-14, per l'Italia è 27/a sconfitta

Inghilterra fa 5 mete e passa all'Olimpico, Youngs presenza n.100

Galles-Scozia 10-14 nella prima delle tre partite dell'ultimo turno del Sei Nazioni, giocata a porte chiuse. Con questo successo (il primo in Galles dal 2002 a oggi), per la nazionale del Cardo è la prima volta negli ultimi 24 anni che vincono tre partite di seguito nel torneo, ed è quindi la prima da quando, dal 2000, le squadre partecipanti sono sei. Ora gli scozzesi , in attesa di Italia-Inghilterra e Francia-Irlanda di oggi, sono al secondo posto in classifica. Il match di oggi rimarrà storico per il Galles in quanto il suo 35enne seconda linea Alun Wyn Jones ha stabilito con 149 il nuovo primato mondiale di presenze in nazionale. Finora condivideva questo record, a quota 148, con l'ex fuoriclasse neozelandese Richie McCaw

Un'Italia dignitosa, ma incapace di creare azioni offensive efficaci, perde la 27/a partita consecutiva nel Sei Nazioni ormai diventato una sorta di 'via crucis' per gli azzurri. Il passivo contro i maestri dell'Inghilterra è stato contenuto in 29 punti (5-34), con cinque mete degli ospiti (due di Youngs, oggi alla centesima presenza in nazionale) buone per il punto di bonus, e non c'è neppure la consolazione del terzo tempo per annegare i rimpianti nella birra. Così più che del rugby italiano nell'era del Covid, la delusione maggiore è quella della città di Roma, che ha perso una ventina di milioni d'indotto per il fatto che il match era a porte chiuse. Infatti se, senza il virus, si fosse giocato a marzo come da copione, sulla Città Eterna sarebbero calati 18mila inglesi, che fra viaggi, soggiorni, pasti, shopping e mogli al seguito avrebbero dato un notevole contributo all'economia romana. Così non è stato, e certo non ci si poteva aspettare di consolarsi con una vittoria italiana contro i vicecampioni del mondo guidati in campo da Farrell meno preciso del solito nelle trasformazioni (ne ha fallite due) ma sempre skipper impeccabile (suo padre, invece, ha 'tradito' e ora allena l'Irlanda).
    In un Olimpico più che mai triste perché nel rugby la festa è sempre del pubblico, l'Inghilterra ha segnato la prima meta dopo appena cinque minuti, con quello Youngs che ha rinunciato al prossimo tour dei British Lions per assistere la famiglia del fratello, alle prese con problemi vari. Poco dopo c'è stato un piazzato di Farrell per il 10-0 ma l'Italia ha reagito con Jake Polledri, uno dei migliori in campo. Sinclair ha passato l'ovale a Vunipola, poco oltre la metà di campo, ma il pallone è finito per terra. Canna ha 'letto' l'azione, si è fiondato e poi ha assistito Polledri a sostegno. Il n.8 azzurro ha raddrizzato la propria corsa sulla sinistra e poi, con un'accelerazione, è finito oltre la linea di meta. E' stata questo l'unica segnatura del XV del ct Franco Smith. Nella ripresa l'Inghilterra non ha concesso nulla, l'Italia ha perso Minozzi sanguinante dopo una testata di May e poi ha soprattutto difeso, concedendo comunque altri 24 punti. Puntuale è arrivata la sconfitta, ad allungare una striscia ormai troppo lunga. Così va in bacheca un altro cucchiaio di legno, trofeo al quale gli azzurri sono ormai, e purtroppo, abbonati, ma questa, come ripete Smith, è una squadra giovane e con il tempo non potrà che migliorare. 
   

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