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L'Udinese espugna Ferrara, Spal sempre più nei guai

Friulani vincono 3-0: a segno De Paul, Okaka e Lasagna

Desolante. Nella desolazione del Mazza. La partita che doveva riaprire il cuore alla speranza, per la Spal diventa una via Crucis. L'Udinese domina in scioltezza il primo tempo, poi gestisce senza ansia la ripresa. Due gol in 35' e la pratica per i friulani è chiusa. Una vittoria e il Lecce sarebbe stato a meno sei, poi domenica il Genoa per il colpo d'ala che avrebbe reso vibrante il finale di stagione. Un match da vincere per la Spal diventa solo difesa, peraltro pessima. L'Udinese invece gioca con personalità, prosegue il suo momento felice e con i tre punti del Mazza è sostanzialmente fuori dalla zona pericolo. Di Biagio, come promesso alla vigilia, parte con Castro ma non alle spalle di Petagna. "El Pata" piuttosto se ne sta in linea e giostra da mezzala. Poi Sala ancora titolare, stavolta a destra, con Felipe a sinistra. Oltre a quest'ultimo, un altro ex in campo: il rientrante D'Alessandro col compito di scavallare a destra. L'Udinese all'ultimo perde la regia di Jajalo (guaio muscolare) e così rispolvera le geometrie di Walace. Come ovvio i biancazzurri soffrono la fisicità del centrocampo bianconero, tant'è vero che il modulo estense è decisamente elastico: linea a cinque in mezzo in fase di non possesso e - talvolta - tentativo di tridente in ripartenza con Castro che resta "basso" e le ali D'Alessandro e Murgia a spingere. La gara la fanno gli ospiti e c'è una costante sensazione di pericolo. Dopo 18', la "sensazione" diventa realtà: Stryger Larsen mette in mezzo una palla pigra, Bonifazi rinvia sbilenco sui piedi di De Paul che non perdona. La reazione è tutta accartocciata su un contropiede innescato da Castro per D'Alessando: ma Petagna cincischia e non va alla battuta. Non tergiversa, invece, De Paul che fa a fette il burroso centrocampo biancazzurro e apre la strada al raddoppio di Okaka. La ripresa, più che una ripartenza, si trasforma in un'amichevole. L'Udinese gestisce senza forzare e comunque senza soffrire. Aspetta la Spal ed evita, quando riprende il pallone, di ribaltare con furia l'azione. Si accontenta, sa che ci sono altre gare davanti ed energie da spendere. I biancazzurri sono meno pressati, quindi fanno girare meglio il pallone ma senza sostanza. Zero tiri. Nessun pericolo vero. Tanta confusione. E proprio quando non può esimersi, nella prateria, l'Udinese va pure a infilare il tris. Cambia poco. La Spal ha perso lo spirito. E la salvezza si allontana sempre più. La matematica ora dice -9. Anzi, 10 perché col Lecce lo scontro diretto è a sfavore.

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