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Conte al vetriolo su Mourinho: "è un piccolo uomo". Dalla demenza senile alle scommesse, guarda il video

Tecnico Chelsea, offende qualcuno senza conoscere la verità

 Mourinho? Un piccolo uomo. Prosegue lo scontro al vetriolo tra Antonio Conte e il tecnico portoghese che ieri, dopo la vittoria del Manchester United in Fa Cup, aveva fatto pesanti allusione alla squalifica subita da Conte per il calcio-scommesse. Pochi minuti dopo il pari di questo pomeriggio a Norwich, è arrivata la nuova risposta stizzita di Conte: "Penso che quando ci sono commenti di questo tipo, commenti con i quali vuoi offendere qualcuno senza conoscere la verità, significa che sei un piccolo uomo. Forse è stato un piccolo uomo in passato, un piccolo uomo nel presente, e forse lo sarà, un piccolo uomo, anche in futuro".

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Non si sono mai amati, troppo simili nei loro caratteri fumanti e visioni cospiratorie, ma mai prima d'ora le schermaglie dialettiche tra Antonio Conte e Josè Mourinho erano degenerate in insulti e accuse così grevi e sfacciate. Dopo essersi dati reciprocamente del "clown" e aver evocato la "demenza senile", ieri sera il portoghese ha messo a segno un affondo dei suoi: "La sua reazione è stata esagerata ma io parlavo di 'atteggiamenti da clown' riferendomi a me stesso - ha detto Mou -. Non serve che lui mi ricordi che ho commesso degli errori. Però posso dire che io non sarò mai squalificato per calcioscommesse", ha sottolineato velenoso l'allenatore dello United, facendo riferimento alla squalifica inflitto nel 2012 a Conte in Italia per omessa denuncia. Non e' escluso che a questo punto al Fa decida di intervenire per calmare gli animi.

Se nei due anni italiani di Mou le loro strade non si erano mai incrociate, dopo meno di tre mesi dallo sbarco di Conte in Inghilterra, ecco la prima lite. Il Chelsea domina lo United, e a pochi minuti dal triplice fischio finale il manager dei Blues invoca con ampi gesti l'applauso dello Stamford Bridge. A fine partita il portoghese lo accusa di mancanza di rispetto. Accusa prontamente respinta dall'interessato che replica stizzito, qualche mese più tardi, anche alla critica di difensivismo, mossagli - ovviamente - ancora da Mou. Nel frattempo Conte vince la Premier e sostituisce Mou nel cuore dei tifosi dei Blues. "Ma io resto sempre il numero uno", la risposta stizzita del portoghese, ricordando i tre campionati vinti. In estate la faida si riaccende: Conte chiede rinforzi perché vuole evitare una "stagione alla Mourinho" con riferimento alla mancata difesa del titolo del portoghese, esonerato dopo aver vinto il campionato. Ormai i due non si sopportano più, e non perdono occasione per punzecchiarsi. Conte lamenta i troppi infortuni, Mou replica che non è "di quei tecnici che fanno l'elenco degli assenti ogni settimana". L'ennesimo attacco senza mai nominare l'arci-nemico italiano che sbotta: "Ormai se n'è andato da anni, eppure continua a parlare del Chelsea". Preludio all'ultimo scontro frontale. Simili duelli verbali in passato sono costati multe salate e persino squalifiche: impensabile che ai due venga riservato un trattamento diverso.

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