Mercoled' il rigore contestato, giovedì il gol annullato e poi convalidato. Il Mondiale per club 2016, a Yokohama, passerà alla storia non certo per la sorpresa dei giapponesi del Kashima Antlers o le reti di Ronaldo e Benzema, quanto per l'avvento dell'uomo-macchina in campo: la Var. Sono infatti bastati due giorni, quelli delle semifinali iridate tra i giapponesi e l'Atletico Nacional di Medellin e il Real e il Club America, per rivoluzionare in appena 180' oltre un secolo di calcio giocato.
Dopo lo 'storico' rigore assegnato grazie alla Video Assistant Referee dall'arbitro ungherese Kassai, che si è avvicinato a bordo campo e dopo aver rivisto l'azione alla moviola ha fischiato il penalty in favore dei giapponesi, oggi altra puntata tecnologica, con il gol di Cristiano Ronaldo, prima convalidato, poi annullato (dopo le proteste dei messicani) e quindi confermato ancora una volta dall'arbitro-macchina, con tanto di battuta 'velenosetta' di CR7 al quarto uomo a fine partita: "Ma la televisione non funzionava?".
Decisioni storiche e importanti, si è detto, che però non hanno stoppato le polemiche e le prese di posizione (qualcuna anche dura) per il 'nuovo che avanza': i colombiani del Medellin, ad esempio, si sono sentiti lo stesso defraudati: "Siamo stati danneggiati dalla tecnologia", ha detto il tecnico dell'Atletico Nacional, Reinaldo Rueda per un fuorigioco di partenza di un giocatore giapponese Nishi (che invece l'arbitro ha ritenuto ininfluente). Insomma, la moviola in campo, che pure sembra un passo importante e necessario, specie per correggere errori macroscopici, non è destinata a chiudere ogni discussione. Come anche accaduto oggi, durante l'altra semifinale: Ronaldo segna al 93', chiude il match e festeggia.
Sembra tutto finito, partita compresa, ma poi arriva il ping pong delle decisioni che rimette tutto in ballo. Il gol è da annullare, anzi no perchè alla fine arriva il responso ufficiale della Var che premia CR7 e il 2-0 definitivo. Insomma, una grande confusione, alimentata ancora di più negli spogliatoi da due voci autorevoli come Zinedine Zidane e Luka Modric, entrati in tackle contro la moviola in campo: "Non mi piace, questo non è calcio".
L'arbitro elettronico, per il centrocampista croato, "crea solo un sacco di confusione. Per me non è football. E' una cosa nuova, non mi piace e spero che questa regola non vada avanti". La prima sensazione "non è buona" nemmeno per Zinedine Zidane: "Il problema è che dobbiamo adattarci a ciò che la Fifa vuole fare. Io ho le mie idee e posso dire che c'è un pò di confusione. Le cose invece devono essere più chiare, perchè la tecnologia, se vogliono migliorare le cose, non possiamo controllarla. Se si migliorerà sarà un bene per il calcio, ma le cose dovrebbero essere più chiare per tutti".