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Inter-Sassuolo 0-1, un rigore di Berardi ferma la corsa dei nerazzurri

Nerazzurri sciupano, poi beffa Berardi al 95'. Mancini protesta

E' finita ancora una volta 1-0 ma non per l'Inter che saluta il titolo di campione d'inverno e perde il primato: il Sassuolo batte la capolista in una partita dal finale thriller. La firma della vittoria, arrivata al 95', la mette Berardi su rigore. Una condanna troppo severa per la squadra di Mancini che costruisce occasioni ma spreca oltre ogni limite. Smentito comunque Mihajlovic sul numero dei tiri in porta, 16 in tutto, 7 nello specchio. L'allenatore nerazzurro e' polemico, come spesso gli capita, protesta per una manata da 'rosso' di Berardi ai danni di D'Ambrosio (considerata involontaria dall'arbitro Doveri), e' nervoso e rabbuiato. La sconfitta sa di beffa eppure il grande demerito dell'Inter e' quello di non essere riuscita a segnare, mentre il Sassuolo ci ha creduto veramente, fino all'ultimo respiro. La provincia si prende le sue soddisfazioni in una sfida dove i migliori in campo sono stati i portieri, Handanovic e Consigli, autori di autentici miracoli. Ljajic ne sa qualcosa: ci prova in tutti i modi ma la porta e' sbarrata, una dannazione. Mancini sorprende tutti e per la prima volta in stagione propone la stessa formazione, quella vittoriosa ad Empoli, una mossa non del tutto azzeccata visto che i giocatori hanno ancora nelle gambe la partita del 6 gennaio.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Brozovic, Perisic, Kondogbia sembrano risentirne, Nagatomo e' confusionario e il suo ultimo minuto e' da horror. Icardi e' appannato. Jovetic resta al palo, ancora malinconicamente fuori squadra. Di Francesco propone un Sassuolo senza paura, che se la vuole giocare, nonostante l'Inter dei primi minuti sia frizzante e volitiva con due occasioni nettissime costruite in cinque minuti appena. Prima Icardi da solo davanti a Consigli spedisce di poco a lato, poi Ljajic fallisce il vantaggio. A ruota, Perisic tenta in mezza rovesciata. L'Inter parte alla grande, si annuncia una passeggiata ma non sara' cosi'. Il Sassuolo si riorganizza, e ci prova con Sansone su calcio di punizione. Al 19' ancora Ljajic si divora il gol del vantaggio. Risponde Missiroli ma sulla sua strada trova un grande Handanovic che nega il gol anche a Sansone, mettendo in corner la sua punizione. Berardi su calcio piazzato impaurisce San Siro, poi al 40' il tandem Icardi-Perisic non la spunta. Tre minuti e Consigli si supera sul destro di Ljaijc. La partita e' divertente. Il secondo tempo vede ancora i portieri protagonisti: il duello tra Ljajic e Consigli sembra chiudersi a favore di quest'ultimo e al 17' il destro del serbo viene parato ancora una volta dall'estremo difensore del Sassuolo. Al 20' Handanovic salva su Falcinelli. Mancini capisce che deve cambiare qualcosa: Palacio rileva Perisic. I nerazzurri si riversano in attacco con Ljajic che caparbiamente cerca invano il gol. Un altro destro al 31', di poco a lato. E quando non arriva Consigli, c'e' Peluso che salva sulla linea un tiro di Palacio. Di Francesco sostituisce Sansone con Floro Flores che subito attacca la porta ma c'e' Handanovic a fare buona guardia. Consigli non e' mai disoccupato perche' salva prima su Ljajic e poi su Jovetic entrato al 40' al posto di Kondogbia. Mancini vuole vincere e i nerazzurri assediano l'area avversaria. Il Sassuolo stringe i denti e resiste. Scocca il 90' ma l'arbitro assegna 5 minuti di recupero per le residue speranze dell'Inter. E invece arriva la beffa: sbaglia Nagatomo, buca Murillo, a Miranda non resta che stendere Defrel che probabilmente avrebbe segnato. Per l'arbitro e' rigore, trasforma Berardi e non sbaglia. L'Inter scivola in casa: e' la terza volta dopo le sconfitte con Lazio e Fiorentina. Il campionato si gioca sul filo, piu' che mai aperto e combattuto. Il Sassuolo si conferma una provinciale eccellente che - con 31 punti - si piazza subito dietro le grandi e non e' un caso. Molti rimpianti per l'Inter alla quale manca ancora qualcosa. Palacio resta un campione, eppure un paio di innesti di qualita' potrebbero fare la differenza soprattutto in attacco. Thohir e' avvertito.

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