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Champions League: tracollo Bayern, Guardiola rischia bis 2014

Stampa impietosa "Notte fonda" "Qualificazione appesa a un filo"

Nella serata Champions che ha consacrato Suarez e portato di nuovo alle stelle il 'suo' Barcellona, c'è qualcosa che fa più rumore: il tracollo del Bayern Monaco di Pep Guardiola, sconfitto a sorpresa dal Porto. E' vero che i bavaresi sono scesi al 'do Dragao' senza sei big (Robben, Alaba, Javi Martinez, Ribery, Schweinsteiger e Benatia), è vero che fra 5 giorni all'Allianz Arena avranno la possibilità di ribaltare il risultato ma resta la figuraccia e il rischio concreto di un bis del 2014, anche se allora a far fuori la corazzata bavarese provvide un supersonico Real. E il giorno dopo il tracollo la stampa tedesca non è certo tenera: "Notte fonda" ('Bild'), "Qualificazione appesa a un filo" ('Süddeutsche Zeitung'), "Sull'orlo dell'eliminazione" ('Spiegel'), "Il Bayern trema" ('Ard tv'). Titoli a parte, il succo degli articoli è più o meno lo stesso: una prestazione pessima, scialba, condita da clamorosi errori individuali che mettono a serio rischio la quarta semifinale consecutiva dei bavaresi in Champions e il sogno di un altro 'triole' dopo quello targato Heynckes nel 2013.

Pep Guardiola poi è come se avesse perso due volte, visto che il tracollo è avvenuto nella notte che ha visto risorgere il "suo" Barcellona che lo ha consacrato alla storia. Arrivato dopo l'anno sabbatico al posto di Heynckes, il tecnico spagnolo ha imposto la sua filosofia di gioco e per diversi mesi ha giocato un grande calcio. La batosta contro il Real Madrid nella semifinale di Champions League di un anno fa ha però incrinato le certezze bavaresi che avevano portato Guardiola comunque a vincere scudetto e Coppa di Germania. Un anno dopo, il discorso si ripete e la squadra rischia uno stop fragoroso. Il terribile uno-due di Ricardo Quaresma nel giro di 7' a inizio partita è stato decisamente troppo anche per chi in questa stagione è stato finora praticamente un rullo compressore ma più che i gol presi (frutto di errori marchiani di Xabi Alonso, Dante e Boateng e quindi di tenuta mentale) è stata la gestione della gara a preoccupare il tecnico catalano che avrà ora cinque giorni per esorcizzare i fantasmi lusitani e salvare la stagione, anche se rischia di giocare di nuovo senza i big nella gara più importante della stagione. Un paradosso per una squadra che si avvia a vincere a mani basse l'ennesima Bundesliga, e per il 2/o anno di fila, ma che sarebbe svilita dal precoce fallimento Champions.

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