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Serie A: Napoli-Sassuolo 2-0, Benitez si coccola Zapata e va a -3 dalla Roma

L'Inter vince a Cagliari 2-1 trascinata da Icardi

E' l'uomo del momento. Duvan Zapata da Cali, nuovo profeta del gol. E' nato in Colombia, ma i napoletani lo hanno ormai adottato, sono pazzi di lui. I numeri della riserva di Higuain sono davvero impressionanti, molto di più di quanto lo siano quelli del titolare. Cinque gol in campionato, due in coppa. Ma quel che conta è il rapporto gol segnati-minuti giocati. La media di Zapata è straordinaria: una marcatura ogni 80,6 minuti. Meglio di lui, in Europa hanno fatto fino ad ora solo Cristiano Ronaldo e l'olandese Dost del Wolfsburg. E' per questo che Benitez se lo coccola e che è diventato un idolo del San Paolo. Ieri la sua prestazione con il Sassuolo è stata superlativa. Suo il gol che ha sbloccato la gara, suo l'assist per Hamsik che l'ha chiusa. E poi una grande continuità nel farsi trovare pronto sotto porta e nel difendere il pallone per far salire la squadra. Il Napoli ha respinto tutte le numerosissime richieste giunte sia in estate che durante il mercato di gennaio non solo da squadre italiane, ma un po' da tutta Europa. Oggi il Direttore Sportivo, Riccardo Bigon ha parlato di lui a Radio 24. ''In questi due anni - ha raccontato - ce l'hanno chiesto in tanti. Ma è normale, perché se guardiamo in Italia e cerchiamo un centravanti puro che faccia reparto da solo è difficile trovarne uno come lui''. E su Zapata Benitez potrebbe puntare anche giovedì sera quando al San Paolo scenderà in campo il Trabzonspor per la gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. Una partita che si prospetta come una vera e propria formalità, da giocare per onore di firma, dopo il successo degli azzurri all'andata per 4-0 a Trebisonda. Il tecnico partenopeo dovrebbe approfittare di questa situazione favorevole per risparmiare un buon numero di titolari e utilizzarli freschi e riposati nella prossima gara di campionato, in programma domenica sera in posticipo a Torino contro i granata di Ventura. In ogni caso con i turchi ci sarà turnover perché gli impegni degli azzurri nel prossimo mese di preannunciano intensissimi in campionato, in Europa League ed anche in Coppa Italia. Per un intero mese la squadra giocherà anche una partita infrasettimanale e mai come in questo momento è necessaria la programmazione per spalmare la fatica su quanti più uomini della rosa è possibile. Oggi la squadra si è allenata di mattina a Castel Volturno. Benitez ha diviso la rosa in due gruppi. Corsa e scarico per chi ha giocato contro il Sassuolo, mentre gli altri uomini della rosa hanno svolto seduta tecnico tattica e partitina. Domani allenamento ancora di mattina.

L'Inter conquista il Sant'Elia e la terza vittoria consecutiva. E il Cagliari sprofonda al terz'ultimo posto. Domenica con il Verona è già ultima spiaggia per evitare la retrocessione. Una partita piena di errori da una parte e dell'altra: l'Inter ha sbagliato di tutto nel primo tempo, il Cagliari ha fallito all'inizio della ripresa tutte le occasioni possibili e immaginabili per raddrizzare la partita. L'Inter ha vinto perché nel secondo tempo ha dimostrato più freddezza sotto porta: bravi Kovacic e Icardi a non farsi risucchiare nel vortice delle conclusioni sbagliate. Per la squadra di Mancini tre punti per raggiungere il sesto posto. Mentre per la squadra di casa ancora un passaggio a vuoto: ora è tutto più difficile. Cagliari subito aggressivo a centrocampo e alla ricerca del colpo per rivedere la luce. Inter che cerca di tenere la palla e giocare al "torello" con i rossoblù. Così passa il primo quarto d'ora al Sant'Elia. Tiri in porta zero. Mpoku sembra il più ispirato tra i padroni di casa. Ma dal 20' si sveglia l'Inter con una serie di occasioni una più clamorosa dell'altra. La prima capita al 20' sui piedi di Podolski su splendido assist di Icardi: il numero 11 supera mezza difesa e pure Brkic. Ma inspiegabilmente dentro l'area non trova mai il tempo per tirare. Al 24' Podolski, ancora lui. Questa volta l'assist è di Santon: il colpo di testa sembra facile facile. Ma la conclusione finisce a lato. È il momento dell'Inter che da un momento all'altro sembra sul punto di passare. C'è anche una discesona di Icardi sulla destra. Saltato anche il portiere, l'argentino però è troppo decentrato e il cross finisce nel nulla. Non basta, alla mezz'ora doppia occasione ancora per Icardi. E il Cagliari si salva solo grazie a Brkic. Il Cagliari si accorge di essere anche lui in campo al 35' con un'invenzione di Mpoku sulla linea di fondo. Cop prova il tap in di punta, ma trova davanti a sè il corpo di Carrizo. L'Inter, dopo i tanti gol sbagliati nel primo tempo, nella ripresa va in gol alla prima occasione. Azione partita da Kovacic, palla a Podolski sulla sinistra e di nuovo in mezzo per Icardi. La sfera, sporcata da un tocco di Avelar, finisce sul destro di Kovacic: questa volta sbagliare è proprio impossibile. Uno a zero. E ora tocca al Cagliari. E anche i rossoblú partono con gli errori. Il primo è di Cossu, solo davanti a Carrizo all'11 dopo uno svarione della difesa ospite: palla alle stelle. Due minuti dopo ci prova anche Mpoku: azione impossibile e tiro da posizione decentrata. Carrizo c'è. Ce n'è un'altra. Questa volta, è il 15', tocca a Longo, solo davanti al portiere: palla addosso a Carrizo. Non sbaglia invece Icardi: pescato da Medel in area si beve un difensore e infila con un bel sinistro a girare sul secondo palo. È il 24. Il Cagliari ci prova con la forza della disperazione e trova il gol che riaccende la partita al 29': la botta dell'ex Longo sbatte prima sul palo, poi sulla schiena di Carrizo. Inutile arrembaggio. Nel recupero traversa di Kuzmanovic. Poi fischio finale.

 

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