L'Inter si risveglia ma Mancini chiede rinforzi

 Ci è voluto poco più di un mese, ma la mano di Mancini si inizia a vedere. La vittoria di ieri col Chievo, la prima in campionato della seconda era nerazzurra del tecnico, ha ridato fiducia alla squadra e dimostrato che la strada intrapresa è quella giusta, tanto che l'allenatore ha ribadito di puntare ancora al terzo posto. I cali di tensione visti con l'Udinese sembrano ormai recuperati, a Verona la squadra ha mostrato carattere, è stata capace di soffrire, è uscita a porta imbattuta e i giocatori chiave hanno compiuto il salto di qualità. Ranocchia è stato un leader, Kovacic da giocatore incompiuto sembra pronto a sbocciare definitivamente. "Mancini mi aiuta, mi sta insegnando molto. Mi dice sempre di muovermi più in profondità ed è sempre stato il mio punto debole" ha ammesso il croato a fine partita. Insomma il tecnico sta facendo un lavoro approfondito su tutti, cercando di far rendere al meglio gli elementi a disposizione. E per ora, con la rosa a disposizione, il modulo obbligato è il 4-3-1-2. Ma il suo obiettivo è un'Inter con il 4-3-3. "Con le ali la squadra è molto più equilibrata, messa meglio sul campo. Ma non avendo esterni per il momento siamo messi così. Sto parlando con la società e stiamo cercando, anche se a gennaio è difficile trovare ottimi giocatori", è lo sfogo di Mancini dopo la vittoria con il Chievo. A gennaio il club si muoverà sul mercato per accontentare l'allenatore. In cima alla lista dei desideri c'è Lavezzi, ormai ai margini del progetto del Psg e dal rapporto controverso con Blanc. Anche Cerci (che piace però anche al Milan) farebbe al caso dei nerazzurri. La speranza è strapparlo all'Atletico con la formula del prestito con diritto di riscatto a giugno. L'ex Toro non riesce ad integrarsi nel gioco fisico di Simeone e se la società spagnola nelle prossime settimane riuscisse a trovare un altro esterno, allora la trattativa potrebbe essere intavolata. "Dopo la gara con la Lazio, partita difficile perché sono in forma, parleremo con Mancini per cercare di capire come rendere la squadra più forte" ha spiegato il vicepresidente Zanetti da New York dove ha parlato del progetto all'Onu del Inter Campus al fianco di Massimo Moratti. E proprio l'ex patron si è detto soddisfatto di vedere i primi effetti di Mancini sulla formazione: "Il successo del Chievo è una base importante, anche se poi dipende dai giocatori sono loro che devono trasformare le direttive dell'allenatore. Speriamo che si confermi con una vittoria anche contro la Lazio". Ma anche Moratti stima sia necessario mettere mano al portafogli perché l'Inter torni grande: "Tornare a vincere? Non lo so, ma penso dipenda dagli acquisti" ha spiegato da New York, dove si trovava per Inter Campus. Il mercato è alle porte e Thohir sa che deve agire se vuole restare in Europa. Mancini ha esigenze precise e vuole essere accontentato.