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Scontri in piazza per Salvini, duello leader Ln-Alfano

Ministro, Matteo in malafede. Ap, cerca disordini poi fa martire

Giuliana Palieri MARSCIANO (PERUGIA)

Ieri sputi per Salvini, oggi manganellate per i manifestanti. Dimezzati o annullati i comizi "toscani" del leader leghista: anche oggi gli incontri di piazza organizzati da Salvini hanno infiammato gli animi e provocato disordini, tafferugli con lancio di fumogeni e ortaggi vari. A Massa Carrara due contestatori (padre e figlio) sono finiti in ospedale. L'arrivo del leader leghista è stato preceduto dal "consueto" lancio di uova all'indirizzo delle forze dell'ordine che tentavano di contenere i manifestanti. Ma questi ad un certo punto hanno sfondato il cordone di sicurezza e sono partite, insieme ai tafferugli, le manganellate. La foto di un contestatore con la testa insanguinata e trattenuto dagli agenti ha fatto il giro del Web. Dato il clima, Salvini si è limitato ad un comizio lampo e poi è risalito in auto, mentre i manifestanti presidiavano la zona.

Contestazioni anche a Viareggio, altra tappa del tour toscano, dove Salvini ha rinunciato ad incontrare i sostenitori in un gazebo della Lega perché un bimbo spaventato si è messo a piangere per il trambusto ("Non temo 3 deficienti - ha detto il leader leghista ai suoi supporter - ma non posso mettere a rischio l'incolumità della gente). Un gruppetto di contestatori ha poi preso a pugni la macchina su cui era risalito Salvini, inseguendola di corsa. Ad attendere il leader leghista sulla Passeggiata di Viareggio per il comizio un altro gruppo di manifestanti muniti di uova e di slogan ("siamo tutti clandestini, siamo tutti gay, siamo tutti rom"). E infatti Salvini ha potuto parlare solo per una decina di minuti e ha dovuto rinunciare all'intervento a causa dell'ennesima pesante contestazione: "Questa non è politica, questa è delinquenza, questa non è democrazia", ha protestato Salvini. Analoga la scena a Pisa dove ad attendere il segretario del Carroccio c'erano gruppi di antagonisti con lo striscione "Mai con lui, mai Renzi".

Clima sempre più rovente dunque attorno alle iniziative elettorali del leader leghista che non intende indietreggiare di un millimetro e non salta una tappa del suo tour elettorale per diffondere il verbo leghista. Anzi, dopo il mini test delle comunali, è sempre più convinto che il pugno duro su immigrazione e sicurezza sia proprio quel che ci vuole per il Carroccio e per il paese. Alla faccia di Angelino Alfano, sembra dire Salvini che con il ministro dell'Interno ha ingaggiato nelle ultime 24 ore un duello all'ultimo sangue.

Specie dopo la nota di ieri del Viminale in cui gli si rinfacciava l'oneroso impegno delle forze dell'ordine (più di 8 mila) per garantirgli l'incolumità nei comizi dove spara a palle incatenate contro lo stesso ministro proprio su sicurezza, immigrazione, terrorismo. "Alfano faccia il suo lavoro e chiuda i centro sociali e vedrete che verranno meno i problemi sulla sicurezza, e gli 8 mila delle forze dell'ordine potranno dedicarsi ad altro", il ragionamento che Salvini ha opposto e continua a opporre ad Alfano il quale peraltro da un lato cita Voltaire ("anche se dissento dalle tue parole, assicuro il massimo impegno per consentirti di parlare"), ma dall'altro contrattacca: "Non mi pare che abbia inibita la libertà di parola"; e comunque Salvini "cambia idea in continuazione e mi attacca tutti i giorni in modo maniacale", è "in profonda malafede", e con le polemiche sulla sua sicurezza cerca "un di più di esposizione". Insomma, per dirla con Gianni Sammarco (Ap) "Salvini cerca l'incidente con il lanternino e poi gli fa comodo fare il martire". E anche Alfano rincara la dose: "Salvini abbia rispetto della Polizia se non lo ha del governo e magari ringrazi le forze dell'ordine che ogni giorno si battono per la sua libertà di pensiero".

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