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Ricordi a Baires di Bergoglio 'ecologista'

Spunti 'argentini' sulla strada per enciclica ambiente

di Francesca Ambrogetti

C'è anche l'ambiente tra i tanti fronti dai quali in questi due anni il Papa ha tratto dalla 'sua' Argentina spunti ed esperienze validi per un pontificato per il quale quest'anno sarà tra l'altro quello dell'enciclica centrata proprio sulle tematiche dell'ecologia. Ne sono convinti a Buenos Aires alcuni esperti che fin da quando Bergoglio era cardinale hanno constatato il suo interesse e impegno nei confronti delle tante sfide ambientali che pone una megalopoli complessa quale la capitale argentina.

E d'altra parte, proprio l'Argentina è stato uno dei paesi che ha aderito fin dal primo momento ad una proposta promossa dal 'Movimento cattolico globale per il clima': un periodo di digiuno - non solo di cibo, ma anche di energia - in occasione della quaresima a favore della "giustizia climatica". Iniziativa peraltro ispirata proprio alle parole di papa 'Francisco', il quale in questi due anni di pontificato ha ripetutamente sottolineato la centralità del concetto 'ambiente' e della custodia del creato. Pablo Canzani, noto ricercatore di Buenos Aires, conosce Bergoglio dal 2002, quando entrambi facevano parte della 'Mesa de dialogo', gruppo creato da esponenti di diverse religioni - in prima fila la Chiesa cattolica - per proporre soluzioni di fronte alla grave crisi economica e sociale in cui si trovava l'Argentina.

Canzani faceva parte della commissione per la scienza e la tecnica della 'Mesa' ed ebbe modo di osservare con quanta attenzione Bergoglio seguisse il settore. Interesse che portò l'allora cardinale a promuovere la nascita nell'Università cattolica di un dipartimento guidato proprio da Canzani sulla ricerca e lo sviluppo, in particolare sulle questioni riguardanti i cambiamenti globali provocati dall'uomo sull'ambiente. Il suo ultimo incontro con Bergoglio durante un seminario organizzato nel 2012 dalla conferenza episcopale per esaminare la dimensione teologica e la visione della dottrina sociale della Chiesa sulle questioni ambientali.

"Parlammo a lungo delle difficoltà ma anche delle necessità di un'interazione tra lo sviluppo della scienza e le problematiche sociali", sottolinea Canzani all'ANSA: "E non dimentichiamo - aggiunge - che Bergoglio è un tecnico chimico. Se non fosse diventato sacerdote molto probabilmente avrebbe seguito una carriera scientifica". Canzani, impegnato da tempo in uno studio nel quale affronta i cambiamenti globali tra i quali quello del clima da diversi punti di vista, dirige una collana di libri sull'argomento ed è convinto del contributo di papa Francesco per la futura "abitabilità della terra, la casa dell'uomo, sarà fondamentale". E un altro esperto argentino, Adrian Monjeau, impegnato a sua volta nello studio nell'Amazzonia brasiliana, ha chiamato a raccolta un gruppo di noti ecologisti internazionali proprio per collaborare nell'impegno evidenziato dal Papa su questo fronte. I diversi spunti dell'iniziativa saranno pubblicati su un documento da presentare al Pontefice, segnala Monjeau, il quale sottolinea il punto chiave del lavoro: "Il futuro del pianeta-terra potrà essere garantito solo se l'uomo comprenderà che deve sottomettere le proprie leggi a quelle della natura". "Finora ci siamo comportati come dittatori genocidi nei confronti delle altre specie. Ora, per rovesciare questa situazione serve il contributo degli ecologisti", sottolinea l'esperto che non nasconde d'altra parte quanto sia difficile il dialogo degli scienziati con il mondo della politica. Una possibile svolta potrebbe arrivare - sottolinea Monjeau - proprio dal Papa, riconosciuto leader mondiale non solo dai cattolici ma anche dai credenti di altre religioni, e dai non credenti: "Siamo in molti ad essere convinti che questo Papa può cambiare il mondo, aiutando a bloccare anzitutto il disastro ambientale".

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