(ANSA) - KATHMANDU - Il nome 'sherpa' e' diventato sinonimo di portatore o guida di alta quota, ma in realta' indica uno specifico gruppo etnico di ceppo tibetano e di religione buddista che abita le montagne orientali dell'ex regno himalayano del Nepal. Non sono nati scalatori, ma lo sono diventati per vivere, soprattutto quelli che abitano nel distretto di Khumbu, dove sorge l'Everest o il monte Sagarmatha come e' chiamato dalla popolazione locale. L'abilita' degli sherpa come alpinisti deriva proprio dalla necessita' di adattamento al luogo dove vivono. E per questo sono stati determinanti nel successo di molti alpinisti stranieri e nelle loro conquiste delle mitiche vette himalayane. La loro resistenza e' eccezionale. Due anni fa, un 'super' sherpa di 51 anni riusci' a battere l'insolito record di salire sulla vetta dell'Everest per ben tre volte in otto giorni per accompagnare tre diverse spedizioni. Un altro, Apa Sherpa, tre anni fa, colleziono' la sua 21esima ascensione a quota 8.848 metri battendo un suo precedente primato.