Salah Abdeslam, 26 anni, nato in Belgio ma di nazionalità francese, e' considerato la figura chiave negli attentati del 13 novembre nei locali del centro di Parigi e allo Stade de France. E' l'unico rimasto in vita dei commando. Oggi è stato estradato dal Belgio, dove si trovava in isolamento in un carcere di massima sicurezza dalla sua cattura il 18 marzo scorso nel covo di Molenbeek, e consegnato alle autorità francesi.
Per qualche tempo è stato il terrorista più ricercato d'Europa, da oggi «un povero coglione", uno che "ha l'intelligenza di un posacenere vuoto" secondo il suo stesso legale.
Nato il 15 settembre del 1989, di origine marocchina, affiliato alla Stato islamico, e' considerato un pilastro dell'organizzazione e attuazione degli attentati di Parigi. Salah la sera del 13 novembre aiutò e accompagnò i kamikaze sui luoghi delle stragi, sicuramente allo Stade de France. Salah ha due fratelli, Brahim, con lui quella notte, che si e' fatto esplodere nel bistrot di boulevard Voltaire, poco prima della strage al Bataclan, e Mohammed, impiegato comunale di Molenbeek e due sorelle. Conosce Abdelhamid Abaaoud (la "mente" degli attentati di Parigi) da bambino e con lui andrà a vivere a Molenbeek-Saint-Jean da adulto. Insieme passano la giovinezza a compiere piccoli furti e vengono anche arrestati insieme per rapina nel 2011. La polizia belga lo descrive come un consumatore di cannabis e alcool e frequentatore di bar gay.
Salah prova anche a trovare un lavoro normale, nel 2009 è assunto come meccanico alla Stib e vi rimane fino al 2011. Dopo il suo arresto viene licenziato a causa delle numerose assenze dal lavoro. Dal dicembre 2013 è responsabile del bar Les Béguines a Molenbeek. Ma dopo cinque mesi il locale viene chiuso dopo il ritrovamento al suo interno di sostanze allucinogene.
La radicalizzazione e conseguente ingresso di Salah nelle milizie dello stato islamico inizia tardi. Secondo suo fratello Mohamed, Salah avrebbe cercato di convincere, diverse volte ma senza successo, Abaaoud ad accompagnarlo in Siria: "La prima volta fu alla fine del 2014", ma è solo nel 2015 che inizia il vero e proprio coinvolgimento del giovane nella rete jihadista. Brahim Abdeslam, fratello maggiore di Salah, prova ad andare in Siria nel gennaio del 2015, ma viene intercettato dalle autorità turche. Tornato in Belgio viene interrogato insieme a Salah. Vengono rilasciati entrambi ma identificati come radicali islamici e inseriti in una lista di sospetti in attività terroristiche dei servizi segreti belgi. Brahim si farà saltare in aria al Comptoir Voltaire la sera del 13 novembre. La notte stessa Salah chiama due suoi amici per farsi venire a prendere e portare a Bruxelles, da quel momento diventa la 'Primula rossa' del terrorismo internazionale, fino al 18 marzo, quando viene arrestato in un blitz della polizia all'interno di un appartamento di Molenbeek dove si nascondeva da più di quattro mesi. Successivamente dal carcere racconterà inquirenti belgi di aver rinunciato a farsi esplodere con gli altri membri dei commando quella notte: "Ho rinunciato quando ho parcheggiato la macchina", dice.
Salah è l'unico del gruppo di attentatori di Parigi, a non essersi fatto saltare in aria.