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  • Export: Sace Simest, Toscana 5/a in Italia, + 17,9%
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Export: Sace Simest, Toscana 5/a in Italia, + 17,9%

'Numeri straordinari primo semestre ma potenziali criticità'

Firenze ANSAcom

Nel primo semestre del 2019, la Toscana ha esportato beni per 21,1 miliardi di euro, in crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella prima metà dell'anno la Toscana ha pesato l'8,9% sul totale dell'export italiano posizionandosi così quinta tra le regioni. I dati emergono dal rapporto Export di Sace Simest (gruppo Cassa depositi e prestiti) presentato oggi nel corso di un evento a Firenze a cui hanno partecipato anche rappresentanti di Dedalus Italia, Lucart e Seco. Sace Simest è presente in Toscana con gli uffici di Firenze e Lucca, con i quali nel corso del 2018 ha mobilitato risorse per oltre 442 milioni di euro a supporto dell'export e dell'internazionalizzazione di oltre mille aziende.
Secondo il rapporto Export 2019, il forte traino per le vendite all'estero della Toscana viene dal comparto tessile e abbigliamento, seguito da meccanica strumentale e prodotti in metallo, settori che stanno crescendo oltre il 20% e rappresentano quasi il 35% delle esportazioni totali. Risultano comunque in crescita anche manifattura, mezzi di trasporto, mentre rimane stabile la farmaceutica. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, cresce la domanda di prodotti toscani da parte di Svizzera, (+101%), Francia (+3,6%), Usa (8,4%), Germania (7%) e Regno Unito (27,5%), Paesi che importano il 52% del totale esportato.
"In questi primi sei mesi dell'anno - ha spiegato Beniamino Quintieri, presidente di Sace - l'export della Toscana è cresciuto con un tasso cinque volte superiore a quello medio del Paese, sono numeri straordinari, che stanno facendo salire il peso dell'export toscano su quello nazionale. Il problema - ha aggiunto - è che i primi cinque paesi verso i quali la Toscana esporta, Usa, Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera, presentano potenziali criticità: la recessione tedesca, la Brexit e gli Stati Uniti che rappresentano un punto interrogativo".
Il rapporto Sace include anche le previsioni sull'andamento delle esportazioni italiane fino al 2022: l'export italiano crescerà del 3,4% nel 2019 e del +4,3% come media annua per il triennio successivo sfiorando i 500 miliardi di euro già nel 2020 e superando i 540 miliardi nel 2022. Secondo il rapporto Sace Simest però l'Italia potrebbe soffrire degli effetti di un'escalation protezionistica degli Usa. Se Washington decidesse, nel corso del 2019, di imporre un dazio del 25% sui prodotti provenienti da Pechino e sulle importazioni di autoveicoli dal mondo le esportazioni italiane aumenterebbero più lentamente: +3,2% anziché +3,4% nel 2019 e +3,4% anziché +4% nel 2020. Ulteriori rallentamenti dell'export italiano, spiega Sace, potrebbero derivare da una frenata cinese dopo i dazi Usa, dal rallentamento della Germania e da una Brexit no deal. "L'Italia - ha spiegato poi Salvatore Rebecchini, presidente Simest - dipende tantissimo dall'economia tedesca, in particolare per quanto riguarda la componente automobilistica. Per la nostra crescita ritengo che la componente tedesca sia il fattore preponderante, quello che succede in Germania è molto più importante per noi rispetto agli altri Paesi europei".

In collaborazione con:
Sace

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