MONASTIER (TREVISO) - "Uno dei nostri principali obiettivi è quello di renderci quanto più possibile fruibili anche da imprese di minori dimensione e scarsamente strutturate". Lo ha detto, a margine di un convegno a Monastier dedicato al ruolo di Sace nel supporto alle esportazioni, l'amministratore delegato della società, Alessandro Decio.
Anche grazie all'integrazione di Simest, ha spiegato il top manager, "Sace è un mondo composito che può offrire prodotti diversi. E' vero che il buyer's credit (ossia il finanziamento al compratore straniero per l'acquisto dei beni esportati da aziende italiane) è il prodotto che più si adegua alle esigenze della grande azienda ed è quello per il quale probabilmente siamo più noti nel contesto della nostra reputazione, ma non facciamo solo questo. Simest, che fa parte del nostro perimetro - ha aggiunto Decio - assume partecipazioni di minoranza con investimenti di taglio medio pari a circa 2,5 milioni, ed eroga finanziamenti agevolati con taglio minimo anche di soli 500 mila euro. Così le assicurazioni sui crediti possono assumere tagli anche di 2 o 300 mila euro".
Se Sace continua ad essere conosciuta per le operazioni di ticket elevato, insomma, sta aumentando il numero di imprese che vi si rivolgono per ottenere servizi di vario tipo. "La crescita non si ottiene solo con l'incremento delle esportazioni di quelle aziende già presenti sui mercati esteri - ha osservato l'Ad - ma facendo aumentare il numero di quelle che esportano. Complessivamente - ha concluso Decio - noi lavoriamo con oltre 23 mila aziende, che continuano ad essere poche ma di certo sono di più di quante se ne possano stimare attraverso la sola percezione dell'attività sul buyer's credit".
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