MILANO - Nelle aziende c'è una percentuale di persone, che arriva "fino al 60%", le quali, "sollecitate da email, cliccano dove non devono, infettando il pc. C'è poi un altro 45% di persone che cede le proprie credenziali aziendali in cambio di offerte scontate, ad esempio, su tecnologia e viaggi". E' questo l'impatto del phising (truffa attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli), secondo le rilevazioni del Cefriel, società partecipata da università, imprese e pubbliche amministrazioni che realizza progetti di innovazione digitale e di formazione. Ad affermarlo è il responsabile della Practice Information Security&Infrastructures, Raoul Brenna, in occasione dell'Ics Forum sulla cyber security industriale, organizzato a Milano da Messe Frankfurt Italia, in collaborazione con Innovation Post.
Per difendersi dagli attacchi informatici "non si può rinunciare al presidio della difesa tecnologica", attraverso "sistemi aggiornati, pc dei dipendenti aggiornati e anche sistemi interni aggiornati ", spiega Brenna, sottolineando però che "il phishing è un fenomeno veicolato soprattutto dall'ingegneria sociale. Per cui la prima contromisura è innanzi tutto di tipo culturale". Per quanto riguarda il livello di consapevolezza delle imprese italiane, "sul tema generale c'è". Quello che manca è "il toccare con mano", nel senso che "scatta quel meccanismo che porta a pensare ''non capita proprio a me', oppure, 'perché vorrebbero attaccare proprio me'".
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Messe Frankfurt