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Manovra, ok alla nota di aggiornamento del Def. Stop all'aumento dell'Iva - Tutti i numeri

Deficit al 2,2% nel 2019 e nel 2020. Poi cala nei due anni successivi

Stop all'aumento dell'Iva e avvio del taglio delle tasse sul lavoro, grazie a 14 miliardi di flessibilità e 7 miliardi di proventi dalla lotta alla evasione. A meno di un mese dalla sua nascita, il governo Conte approva la nota di aggiornamento al Def, il documento che disegna la cornice di una manovra da circa 29 miliardi. Il deficit viene fissato al 2,2% del Pil, come auspicato dal ministro Roberto Gualtieri che assicura il rispetto delle regole Ue. Il debito però non è nei parametri di Bruxelles, dal momento che il calo è ridotto (dal 135,7% al 135,1% del Pil). La sterilizzazione dell'Iva, oggetto di trattativa serrata all'interno della stessa maggioranza nelle ultime ore, è però solo il primo passo nel cammino del governo giallo rosso: lo spiega il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che dice di non "accontentarsi" e di essere pronto a realizzare i "29 punti del programma su cui ha chiesto la fiducia" meno di un mese fa.

Non tutto potrà essere fatto nel primo anno, spiega il presidente del Consiglio, ma l'obiettivo è arrivare ad una "riduzione delle aliquote Iva", tagliare il cuneo in modo crescente ma anche puntare i riflettori sulle famiglie: "Vogliamo perseguire - assicura - un family Act che metta ordine a tutta la selva di agevolazioni e tax expenditures" e vogliamo anche "dare un segnale anche alle persone con disabilità" grazie all'adozione di un codice ad hoc. L'Italia poi si imporrà con una vera e propria "svolta verde" è la promessa del governo: "progettiamo la modernizzazione del Paese, la digitalizzazione, la semplificazione burocratica, per orientare tutto il sistema verso l'economia circolare e proteggere da subito il nostro ambiente".

 

 

 

Ed è proprio puntando in questa direzione che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri lancia i green bond, vale a dire "titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale". Il quadro delineato dal Def in vista della manovra "costituisce una base solida - spiega sempre il titolare di via XX Settembre - per un programma ambizioso che deve fare i conti con un'eredità impegnativa, sia per per il quadro internazionale, che per le ripercussioni sulla finanza pubblica che hanno avuto stagioni più tumultuose del quadro politico e dei rapporti con l'Europa".

Tra i pilastri chiave dell'azione dell'Esecutivo, oltre alla flessibilità chiesta a Bruxelles, c'è poi la lotta all'evasione: un quarto di tutte le risorse arriva da lì e il capitolo è chiaramente ancora tutto da scrivere. Se ne occuperà la manovra, che entrerà nel dettaglio delle misure ma intanto Conte scommette sulla diffusione dei pagamenti elettronici. Il Paese, è la convinzione anche del titolare dell'Economia deve "voltare pagina" anche nel contrasto ai furbetti del fisco. Ora comunque, è il monito di Gualtieri, è importante "evitare contraccolpi": il minor costo del debito pubblico per il calo dello spread vale "6 miliardi" che contribuiscono, evidenzia infatti, al successo della sfida a sterilizzare le clausole di salvaguardia.

 

TUTTI I NUMERI DEL DEF - Sono previsti interventi, tra nuove entrate e riduzioni di spesa, per circa 14,4 miliardi. La flessibilità sul deficit è di circa 14,4 miliardi, lo 0,8% del Pil.  

"La manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell'aumento dell'Iva", è scritto in una bozza della nota di aggiornamento al Def.

Quanto al rapporto deficit e Pil è del 2,2% sia nel 2019 che nel 2020. Poi cala nei due anni successivi: all'1,8% nel 2021 e all'1,4% nel 2022. 

"Negli ultimi 12 mesi le previsioni di crescita del Pil hanno subito continue revisioni al ribasso - si legge nella bozza di relazione al Parlamento che accompagna la nota di aggiornamento al Def -, portandosi allo 0,1 per cento nel 2019 e allo 0,6 per cento nel 2020, a fronte rispettivamente dell'1,5 per cento e dell'1,6 per cento stimati nella Nadef 2018". "Per quanto riguarda la proiezione del rapporto debito/pil, partendo dal livello previsto per fine 2019 (135,7%) -  si legge nella bozza di nota di aggiornamento al Def - e ipotizzando proventi da dismissioni e altri introiti in conto capitale destinati al fondo di ammortamento del debito pubblico per 0,2 punti percentuali di Pil all'anno, il rapporto scenderebbe al 135,1 per cento nel 2020 e quindi al 133,6 per cento nel 2021 e al 131,4 per cento nel 2022". 

"L'impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021", si legge ancora nella bozza di nota di aggiornamento al Def. Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.

"Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil (circa 14,4 miliardi)" così suddivisi: 7,2 miliardi (0,4% del Pil) dalla lotta all'evasione, compresa la "diffusione di strumenti di pagamento tracciabili", 1,8 miliardi dalla spending review (0,1% del Pil), 1,7 miliardi (circa lo 0,1% del Pil). Il resto verrà da tagli ai sussidi e da altre misure fiscali.

In tema di privatizzazioni, nella bozza della nota di aggiornamento al Def si fissa un obiettivo di 3,6 miliardi nel 2020 e di 7,2 miliardi nel biennio 2021-2022. Non ne sono previste nel 2019. "Il Mef rivede a 0,0 punti percentuali di Pil l'obiettivo di proventi per il 2019, a 0,2% punti percentuali l'obiettivo per il 2020. Si introduce, inoltre, un obiettivo di introiti di 0,2% del Pil all'anno per il biennio 2021-2022". Tali obiettivi, si legge, comprendono dividendi straordinari e altri proventi finanziari destinati al Fondo di ammortamento del debito pubblico.

"Il nuovo governo è stato formato con rapidità e si è trovato a dover aggiornare il Def e impostare l'imminente sessione di bilancio in tempi strettissimi", scrive Roberto Gualtieri nella premessa che apre la Nadef, a quanto si legge in una bozza. "Siamo convinti di poter imprimere un cambio di passo alla politica economica già con la prossima legge di Bilancio e che si sia aperta un'opportunità di disegnare riforme incisive e preparare un vero rilancio dell'economia italiana", aggiunge. 

Su Twitter il ministro Dario Franceschini: "Avviso ai naviganti: la smania quotidiana di visibilità logora i governi. Già visto tutto. Si inventano litigi sull'Iva, quando nessuno vuole aumentarla, solo per avere qualche riflettore acceso. Il Pd sceglie la serietà e si impegna sul cuneo fiscale per aumentare gli stipendi". 

Va all'attacco il leader della Lega, Matteo Salvini: "Manovra economica truffa, con miliardi di nuove tasse. Hanno già tradito tutte le promesse fatte ad agosto".

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