(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Padre Jacques Hamel "è già beato": il
Papa lo aveva detto un paio di settimane fa e oggi l'ha
confermato dando la dispensa dei cinque anni necessari per
aprire formalmente la causa. Da oggi, giorno in cui è stata
riaperta la piccola chiesa alle porte di Rouen dove il 26 luglio
il sacerdote è stato barbaramente ucciso, la diocesi dà con
gioia anche la notizia dell'apertura della causa di
beatificazione.
"Puoi mettere in chiesa questa foto, perché lui è beato
adesso, e se qualcuno ti dice che non ne hai il diritto, tu dì
che il Papa ti ha dato il permesso", aveva detto Francesco il 14
settembre al vescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun, il giorno
in cui è stata celebrata a Casa Santa Marta la messa per
l'anziano prete ucciso. Oggi l'annuncio che anche formalmente
viene avviata la procedura per riconoscere il martirio del
sacerdote.
E tutto questo è avvenuto nel giorno in cui la chiesa di
Saint-Etienne-du-Rouvray, alle porte di Rouen, proprio dove il
26 luglio padre Jacques Hamel è stato sgozzato da due
attentatori seguaci dell'Isis, ha riaperto. Nel pomeriggio è
stata celebrata una messa dal vescovo Lebrun preceduta da "un
rito penitenziale di riparazione" dopo i sanguinosi attentati di
tre mesi fa.
Al termine della celebrazione l'annuncio della diocesi:
"Mons. Dominque Lebrun è stato informato dalla Congregazione per
le Cause dei Santi che Papa Francesco ha dato la dispensa per
l'attesa dei cinque anni abitualmente necessari prima di aprire
una indagine ufficiale in vista della beatificazione.
Ringraziando vivamente il Papa per questo gesto eccezionale,
l'arcivescovo di Rouen ha deciso, in questo giorno di riapertura
della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, di avviare la
procedura".
E mons. Lebrun, ospite la scorsa settimana all'evento "Sete
di pace" organizzato ad Assisi dalla Comunità di Sant'Egidio e
dai Francescani aveva chiesto che il martirio di padre Hamel e
la sua eventuale beatificazione non fossero mai usati come "una
bandiera". E oggi nell'omelia della messa che riaperto i
battenti della chiesetta, il vescovo Lebrun ha detto: "Gli
assassini di padre Jacques hanno divelto una croce, hanno
distrutto un grande cero pasquale, ma non sono riusciti a
strappare il cuore di padre Jacques, che ha dato la vita. Non
sono stati capaci di distruggere le sue speranze".(ANSA).