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Berlusconi, italiani pecoroni, scendere in strada per voto

Cav partecipa a 'Porta a Porta' che ha festeggiato 20 anni. "Il capo dello Stato dovrebbe sciogliere Camere. Democrazia sospesa"

"Dovremmo essere nelle strade a chiedere le elezioni e lo scioglimento delle Camere. Siamo un popolo di pecoroni. Abbiamo un Presidente non eletto che sta in piedi grazie a 50 parlamentari che hanno tradito il mandato elettorale. Il Capo dello Stato ne dovrebbe prendere atto, sciogliere le Camere e indire le elezioni perchè siamo in una democrazia sospesa": un Silvio Berlusconi battagliero si è presentato ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta nella serata dei festeggiamenti per i venti anni della trasmissione.

"L'attuale governo - ha proseguito il Cavaliere - non può realizzare quello che ho fatto io perchè non è stato eletto dal popolo".

Un esecutivo, quello di Renzi, "in contrasto con la Costituzione, con l'articolo 1 perchè il popolo ha votato in un altro modo e questo - ha rincarato - è un governo contro il popolo".

Nell'intervista con Vespa, Berlusconi ha quindi detto non essersi mai pentito della discesa in campo: "Ho sentito il dovere di impegnarmi lasciando tutto quello che avevo fatto e costruito nella vita perché l'Italia correva il rischio di diventare un Paese non libero sotto un'ideologia che ho sempre considerato la più criminale - ha rimarcato -, sentivo questo dovere e non ho detto di no ad una decisione che mi veniva da dentro. Non mi sono pentito mai di averlo fatto perchè credo che l'Italia avrebbe avuto un destino diverso se non fossero scese in campo le forze liberali".

Ora però ci troviamo in una "democrazia sospesa" - ha ribadito il Cavaliere - e "mi è persino passata la voglia di scrivere canzoni con Apicella". Ma nel cuore resta sempre la squadra rossonera: "sabato prossimo festeggerò 30 anni come presidente del Milan".
   

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