Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Politica
  1. ANSA.it
  2. Politica
  3. Camusso, per le donne l'Italia è ferma agli anni '50

Camusso, per le donne l'Italia è ferma agli anni '50

Politiche economiche del governo totalmente inadeguate

"Dalla denuncia del Papa, che parla di 'scandalo' per il fatto che a parità di lavoro le donne abbiano una retribuzione più bassa degli uomini, all'audizione di ieri dell'Istat sul Jobs act al Senato, emerge per le donne un'Italia ferma ancora agli anni '50". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando che "al centro rimane il tema delle disuguaglianze, che è all'origine di questa lunga crisi. Tra queste, quella di genere è la più vistosa e quella sulla quale da tempo la Cgil ha acceso un faro". "Nonostante, infatti, - aggiunge Camusso - in ogni luogo si ribadisca che le disuguaglianze di genere non siano solo un problema di equità, di giustizia sociale, ma anche di vincolo allo sviluppo, assistiamo ad un progressivo peggioramento delle discriminazioni e delle diseguaglianze, acuite proprio dalla lunga crisi economica e sociale".

Il segretario della Cgil ricorda che "anche il Fondo Monetario Internazionale recentemente sui danni del sessismo ha denunciato l'Italia come il Paese che ha fatto meno per incoraggiare le donne ad entrare nel mercato del lavoro, aggiungendo che se il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro fosse portato allo stesso livello di quello degli uomini, il Pil guadagnerebbe oltre 15 punti percentuali". "L'Istat, nell'audizione sul Jobs act - conclude Camusso - ha ribadito, numeri alla mano, che negli ultimi anni è aumentata la percentuale delle donne occupate che in corrispondenza di una gravidanza hanno lasciato o perso il proprio lavoro: passando dal 18,4% del 2005 al 22,3% nel 2012 (29,8% nel Mezzogiorno). Sottolineando l'aumento delle donne che sono state licenziate (dal 16% al 27,2%). A dimostrazione che abbandonare il lavoro per il genere femminile è sempre meno una scelta personale. Segno che la strada della condivisione nel nostro Paese è ancora lunga e soprattutto che le politiche economiche del governo sono totalmente inadeguate".
   

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie