"Per sconfiggere il terrore dell'Isis ciascuno deve compiere un atto di carità in più". E' l'appello rilanciato stamani, in occasione dell'udienza generale in cui hanno incontrato papa Francesco, dai familiari di David Haines e Alan Henning, i due ostaggi britannici decapitati in Siria rispettivamente il 13 settembre e il 3 ottobre 2014. Mike Haines, fratello di David, e Barbara Henning, moglie di Alan, hanno voluto incontrare il Pontefice proprio per "testimoniare insieme", come hanno fatto già con una lettera aperta, il loro "messaggio di unità tra i popoli". E rilanciare, appunto - spiega l'Osservatore Romano -, l'appello a "continuare a operare per il bene soprattutto laddove c'è più bisogno".
Ad accompagnarli all'udienza, tra gli altri, l'ambasciatore britannico presso la Santa Sede, Nigel Baker, e l'imam londinese Shah Nawaz Haque.