Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Politica
  1. ANSA.it
  2. Politica
  3. Bersani: "Non voto la legge elettorale se rimane così"

Bersani: "Non voto la legge elettorale se rimane così"

Ma sono convinto che ci sarà disponibilità a dialogare

Rispondere con più sinistra dentro al Pd a chi sostiene che il Pd non abbia più niente a che fare con la sinistra. Pier Luigi Bersani ha deciso di portare la bandiera della lealtà alla ditta, nonostante tutto, anche se non di fronte a tutto confermando che sull'Italicum la battaglia interna è tutta aperta. E lo fa nel giorno in cui Maurizio Landini incontra le associazioni per lanciare la sua 'coalizione sociale'. Area riformista, la corrente del Pd che fa riferimento a Bersani, ma che ha nel capogruppo Roberto Speranza e nel ministro Maurizio Martina le sue punte nel parlamento e nel governo, si è incontrata a Bologna per dire a Matteo Renzi che la parola scissione non fa parte del loro vocabolario.

"Questa è casa mia", ha ribadito Bersani. Ma anche per chiedere al governo un passo più deciso su alcuni temi (il sostegno alle fasce più povere, una politica più incisiva sugli enti locali e più coraggio sui diritti civili) e per porre un paletto su legge elettorale e riforme. Al loro fianco anche Guglielmo Epifani, Cesare Damiano e Vasco Errani. "Nell'ipotesi - ha detto Bersani - che sia la legge costituzionale, sia quel progetto di legge elettorale rimangano così, io non sono in condizione di votare la legge elettorale così come è fatta. Ma sono convinto che ci sarà disponibilità a ragionare". Ma se su questo tema si dovesse arrivare ad una rottura sarebbe, secondo Bersani, "un'incrinatura seria e profonda".

Immediata la replica del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini che rimanda al mittente ogni sorta di ultimatum sull'Italicum: "Abbiamo discusso a lungo e credo che la formulazione attuale sia equilibrata e funzioni bene. Ci confronteremo nel merito nelle prossime settimane anche se per me va bene così perché coglie gli obiettivi prefissati" Speranza ha invece suggerito a Renzi un percorso: riunire i gruppi parlamentari per far sì che le modifiche all'Italicum (tese a ridurre il numero dei parlamentari nominati) che si fanno alla Camera siano poi blindate al Senato dove gli equilibri numerici sono più delicati. Un'iniziativa che, secondo il leader di Sel Nichi Vendola, altro non è che un ennesimo "penultimatum" che corre, quindi, il rischio di cadere inascoltato.

"Ho molto rispetto per Bersani - ha detto - tuttavia quella casa, il Pd, è un organismo modificato ed è una casa antropologicamente cambiata". Nel frattempo l'attivismo di Landini crea un po' di apprensione dentro il Pd. La sua "coalizione sociale in difesa del lavoro" rischia infatti di indebolire il Pd proprio su quel lato sinistro che area riformista vuole presidiare. "La soluzione alla richiesta di una maggiore presenza di sinistra nella politica italiana - ha detto Speranza - non può essere una sinistra antagonista che nasce dalle urla televisive di Landini, ma avere più sinistra nel Pd e più sinistra nella nostra azione di governo". Una definizione che non è piaciuta a Landini, che ha invitato il capogruppo del Pd a rispettare le sue proposte, parlando di merito e non di decibel. Ma che è stata criticata anche da Gianni Cuperlo, che con la sua SinistraDem si propone di rappresentare un altro pezzo della rive gauche del Pd. Al leader della Fiom, ha suggerito Cuperlo ai suoi compagni di partito, "bisogna guardare con rispetto, non perché sia la prospettiva di una nuova forza politica, cosa che lui stesso nega, ma perché non mi sento di liquidare le posizioni di Landini e di altri come delle urla televisive".

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie