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Renzi nella conferenza stampa di fine anno: 'C'è sfiducia ma l'Italia ce la farà'

Conferenza stampa di fine anno del premier

FOTO DI ETTORE FERRARI

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mostra ottimismo nella conferenza stampa di fine anno. "L'Italia si è rimessa in moto, ora la sfida nel 2015 è farla correre", afferma il premier. "C'è senso di preoccupazione, stanchezza, sfiducia nel Paese: non è solo un fatto economico, ma culturale, civile, sociale. Ma io sono sicuro ancor più di febbraio che non solo l'Italia ce la può fare ma che ce la farà senza ombra di dubbio". Per la ripresa economica, aggiunge, il "2015 sarà decisivo, ma non è un termine perentorio è un termine impegnativo" ed è per questo che "insisto sul senso dell'urgenza". Si paragone, quindi, con  Al Pacino in 'Ogni maledetta domenica' che cerca "di dire ai suoi che ce la possiamo fare".

Niente Jobs act per i dipendenti pubblici, ma il capitolo statali è tutt'altro che chiuso. Si riaprirà presto tra "febbraio e marzo". A fare chiarezza è lo stesso Renzi. E' dunque solo questione di tempo ma le regole cambieranno anche per chi lavora nella Pubblica Amministrazione e sui principi ispiratori Renzi, puntando il dito contro "i cosiddetti fannulloni", annuncia: "vanno messe le condizioni per mandarli a casa". Magari le norme già ci sono, inserite nel contratto nazionale del pubblico impiego o nella legge Brunetta, ma non bastano, visto che, denuncia, "oggi non si riesce a mandare via chi ruba o si assenta in modo vergognoso, magari facendo timbrare il cartellino all'altro". Il problema, spiega il premier, è che "la sanzione del licenziamento è teoricamente prevista, ma non viene attuata per motivi vari".

di Marco Dell'Omo

La grande partita per il Quirinale, il Jobs Act e l'eventuale estensione dei licenziamenti agli statali, la legge elettorale, la tragedia del traghetto nell'Adriatico. Tanti i temi trattati dal presidente del
consiglio nella tradizionale conferenza stampa di fine anno.

Ecco le sue parole:

TRAGHETTO, EVITATA ECATOMBE: "Un intervento cosi' ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe. Il lavoro dei nostri connazionali ci render orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza".

QUIRINALE "Ci sono i numeri per eleggere il presidente della Repubblica". Renzi però non dà indicazioni sul profilo del nuovo capo dello Stato ("non partecipo al gioco 'indovina chi?'"): si limita a dire che "il presidente della Repubblica deve avere i requisiti previsti dalla Costituzione: ha funzioni tipicamente politiche con la 'p' maiuscola, anche se nel corso della storia ci sono stati vari presidenti di provenienza diversa". "Non sono preoccupato per la tenuta parlamentare, al momento opportuno sono certo che l'Italia individuerà il successore. Non la penso come Sposetti, non credo ci siano 220 franchi tiratori". Il voto sul successore di Napolitano "non sarà un test politico, non e' un voto di fiducia sulla maggioranza".

DIPENDENTI PUBBLICI "In Consiglio dei ministri ho proposto io di togliere la norma sui dipendenti pubblici", dice Renzi parlando del jobs act. Ma la questione sarà affrontata nei prossimi mesi: "Non vedo perché non prevedere lo scarso rendimento nel pubblico", cosi' come per i privati."La mia idea e' che chi sbaglia nel pubblico paghi. Per i cosiddetti fannulloni va messa la condizione di mandarli a casa". "Se la domanda è se è giusto che un impiegato pubblico che sbaglia, partendo dai furti e arrivando all'assenteismo a volte vergognoso, paghi, la risposta è sì. Su questo sono pronto al confronto in Parlamento".

LEGGE ELETTORALE. "Immaginiamo di approvare la legge elettorale entro gennaio". E a chi gli fa notare il rischio che vengano ripresentati in Aula gli oltre 15mila emendamenti, risponde: "Siamo grandi esperti di 'canguri'", la tecnica per tagliare le votazioni. Quanto alla clausola di salvaguardia per far slittare l'entrata in vigore della legge, Renzi dice: "Non sono contrario. Se qualcuno vuole mettere la clausola nel 2016, siamo pronti a discutere, ma prima facciamo la legge. A discuterne prima sembra che non ci sia intenzione di fare la legge. Disponibilità sì, ma c'è un limite a tutto".

MARO': "Una vicenda molto seria molto difficile". Però "l'India, paese amico,alleata dell'Italia, nelle ultime ore ha aperto un canale di confronto diretto anche con dichiarazioni che abbiamo apprezzato". Renzi polemizza , senza nominarlo, con l'ex ministro Terzi, accusandolo di aver messo in atto " inutili show e inutili iniziative politiche assolutamente incredibili".

RIFORME: "Il referendum sul Jobs Act? Se ci sara', faremo il referendum. I decreti non hanno avuto la firma e gia' si parla di referendum. Mi appassiona.... Faremo prima il referendum sulla Costituzione. Faremo mancare il quorum per farlo".

GRECIA "Ho la buona abitudine di non mettere il naso negli affari degli altri Paesi: in bocca al lupo a tutti i candidati. Quando arriveremo a lavorare con un nuovo governo discuteremo con loro". Renzi risponde così a una domanda sulle prossime elezioni in Grecia e le sue ricadute. Comunque, assicura, "escludo un effetto contagio".

EUROPA - Per la ripresa economica il "2015 sarà decisivo, ma non e' un termine perentorio, è un termine impegnativo" ed e' per questo che "insisto sul senso dell'urgenza". "Il nostro modello e' la Germania e fare meglio, un obiettivo alla nostra portata". "L'Italia non può ripartire senza le riforme strutturali, ma non bastano. Bisogna cambiare paradigma a livello Ue". Renzi chiede che "gli investimenti necessari, pubblici e privati, siano scomputati dal Patto": "E' una battaglia nostra vedremo se sarà anche dell'Europa. Il tema degli investimenti e' centrale: la nostra richiesta storica e' scomputarli dal Patto, vedremo se questa richiesta sarà accolta dall'Ue. Il resto lo scopriremo solo vivendo....". - PIL : In fatto di Pil "quest'anno il differenziale con gli altri Paesi si è molto ridotto, anche se non a sufficienza perche' siamo ancora con il segno meno, a -0,4%". -

CORRUZIONE "Ho chiesto di aumentare le pene, A mio giudizio si deve restituire il maltolto, tutto e non in parte. Gli sconti si fanno al supermercato e non ai corrotti". -

NO ALIBI "C'e' un impegno morale, se falliamo la colpa sarà tutta mia, se ce la facciamo ha vinto l'Italia. Nessun alibi". Poi aggiunge: "meglio essere giudicato arrogante che disertore".

BERLUSCONI: "Se qualcuno pensa che esista Forza Italia senza Berlusconi, auguri. E' un'ipotesi che non può venire in mente neppure ai teorici del girotondismo piu' puro".  

 

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