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Regionali, domenica Emilia-Romagna e Calabria al voto

Sul voto pesa l'incognita dell'astensione. In Calabria tema della campagna è crisi economica regione

Domenica 23 i cittadini dell'Emilia Romagna e della Calabria sono chiamati al voto per le regionali. Un voto che, in ogni caso, non sembra destinato ad avere risvolti sul piano nazionale e che nessuno ha, al momento, indicato come test a questo livello. In Emilia, regione nella quale di solito si registra una buona affluenza alle urne, è possibile che, anche dopo gli scandali relativi ai rimborsi regionali, pesi l'astensione. I cittadini chiamati a votare sono circa 3,4 milioni.

Per quanto riguarda la Calabria il tema numero uno della campagna elettorale, finora, è quello della crisi economica della regione con l'allarme arrivato da Bankitalia su questo fronte.

di Roberto Anselmi 

Quasi sicuramente, l'unico numero che avranno in comune le elezioni regionali di domenica in Emilia-Romagna con quelle che cinque anni fa misero per la terza volta Vasco Errani al piano piu' alto di Viale Aldo Moro, sara' quello degli aventi diritto: circa 3,4 milioni. Su tutti gli altri numeri, a partire dal primo che si sapra' nella notte, quello dell'affluenza, i numeri potrebbero essere altri. Astensione. E' questo uno dei pochi temi di questa campagna. A spingere al ribasso le stime sulla partecipazione in una terra in cui si e' sempre partecipato abbastanza (69,99% l'affluenza alle scorse europee, addirittura 82,10% alle politiche che 'non vinse' Bersani) sono tanti e diversi motivi. Di sicuro c'e' un aspetto tecnico, ripetuto spesso dal candidato favorito, il Pd Stefano Bonaccini: quella che andra' a rinnovare l'Assemblea legislativa e la presidenza dell'Emilia-Romagna e' un'elezione isolata.

Domenica si votera' solo qui e in Calabria. Alle scorse regionali (affluenza al 68%) andava al voto piu' di mezzo Paese (13 regioni). E in un contesto che vedeva quel voto anche come l'ennesimo test per un governo Berlusconi. Oggi, aldila' di ogni Patto del Nazareno o larghe intese, il clima e' un altro. E nessuno sembra avere interesse a fare di questo voto un test. Non ce l'ha di fatto il Pd, che qui ha uno dei suoi storici feudi e ha poco da conquistare e solo da perdere; non ce l'ha un centrodestra diviso (da un lato Ncd e Udc con Alessandro Rondoni; dall'altro Fdi, Fi - non senza polemiche - a sostenere il sindaco leghista di Bondeno, Alan Fabbri) e in attesa che proprio quest'elezione disegni i suoi nuovi equilibri interni; non ce l'ha la sinistra, che sia quella alleata o quella alternativa al Pd, arrivata alle elezioni dopo tanti tentennamenti e spaccature tra chi ha alla fine scelto la via dell'alleanza con il Pd (la dirigenza di Sel, il voto dira' quanta truppa) e chi invece ha proposto la 'Tsipras regionale' a sostegno di Cristina Quintavalla. Soprattutto, la volonta' di pesarsi non ce l'ha neanche il Movimento 5 Stelle, che arriva al voto indebolito da mesi di polemiche (entrambi espulsi i due consiglieri eletti nel 2010) e con una lista 'alternativa' accanto (Liberi Cittadini), ispirata dagli ex Favia e Salsi, quantomeno a dare fastidio. Se alle dinamiche piu' politiche si aggiungono 41 avvisi di fine indagine a meno di due settimane dal voto, indirizzati ad altrettanti consiglieri uscenti, sono chiare le ragioni per cui ogni giorno si abbassa un po' l'asticella del "quanti andranno" a votare. Perche' poi, a remar contro, c'e' anche la 'psicologia' di una sfida-non sfida: in fondo la lotta - nonostante Procure e primarie con pochi votanti, nonostante le liste fatte col bilancino e un Pd che sta cambiando e diventando altro - la lotta sembra essere solo per chi arriva secondo.

di Clemente Angotti

E' l'economia regionale che cola a picco, e nello specifico l'allarme rosso lanciato da Bankitalia nell'aggiornamento congiunturale relativo ai primi sei mesi del 2014, a tenere banco in Calabria a pochi giorni dalle elezioni regionali del 23 novembre. Non sono passati inosservati infatti i dati forniti dagli esperti della filiale regionale della Banca centrale che hanno fotografato, ancora una volta, una Calabria sempre piu' fanalino di coda in Italia e nel Mezzogiorno, con un tasso di disoccupazione sceso al 37,6% (3 punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e segni negativi in tutti i settori produttivi compresi quelli, come l'agroalimentare, che in passato avevano fatto quasi gridare al miracolo. Da destra a sinistra e' un coro di dichiarazioni e prese di posizione su una situazione drammatica, che stringe come una morsa il futuro della regione, cui non si sottrae nemmeno la Cgil che parla di "quadro allarmante" e ne approfitta per sparare a zero contro il Governo Renzi e "gli 80 euro che non hanno prodotto alcun effetto".

Se il candidato presidente del centrosinistra Mario Oliverio, pero', invita a "non arrendersi" e si dice sicuro che "dal 23 novembre inizieremo a scrivere una pagina nuova", a partire da "una stagione che preveda un impegno straordinario per il lavoro soprattutto a favore dei giovani", e' il candidato governatore grillino Cono Cantelmi a rammentare che "la politica calabrese odia la meritocrazia", facendo riferimento alla vicenda dei giovani precari del Programma Stages 2008, ai quali non e' stato rinnovato l'incarico. Clima sempre piu' aspro nell'ormai ex centrodestra, dove va in scena l'ennesima puntata della lite Ncd-Fi. Ad aprire il fuoco - mentre il candidato presidente di Alternativa popolare, Nico D'Ascola illustra un suo piano di spending review regionale - e' il coordinatore regionale del partito di Alfano, Antonio Gentile, che parla di "pochezza delle idee espressa dalla coalizione della signora Ferro, che pure rappresenta dichiaratamente la continuita' con l'attuale Governo regionale". Ovviamente in disaccordo e' l'europarlamentare Raffaele Fitto che da Reggio Calabria si schiera con la candidata azzurra, oggi impegnata ad incontrare i pescatori in preda a pesanti difficolta', indicandola al contrario come "il meglio per competenza, credibilita' e capacita' amministrativa". In serata, il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini ha partecipato a Corigliano ad un'iniziativa a sostegno del candidato presidente del centrosinistra, Mario Oliverio. Per venerdi' 21 novembre e' annunciato l'arrivo in Calabria di Angelino Alfano per la chiusura della campagna elettorale del Nuovo centrodestra.

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