Nell'Unione europea "il problema è di creare luoghi di discussione nei quali si può manifestare la volontà dei rappresentanti del popolo ai diversi livelli". La proposta viene da Sabino Cassese che, in un'intervista alla webTv della Treccani spiega che "i poteri pubblici che una volta erano corti ora sono diventati più lunghi" perché da un lato "si è aggiunto un potere pubblico sovranazionale, l'Unione europea" e dall'altro lato "si sono aggiunte le regioni e non solo quelle italiane".
Nell'intervista, realizzata in collaborazioone con l'ANSA, il giurista sottolinea che "tutto questo dà un sovrappiù di voce e di partecipazione al cittadino" perché "prima si votava per il comune e per lo stato, oggi si vota anche per l'Unione europea e per la regione, quindi il cittadino può esprimersi con una voce in più". Ma proprio perché negli ultimi decenni si è espanso il potere nelle istituzioni dell'Unione e contemporaneamente si è esteso quello delle autonomie territoriali, "l'allungamento del potere pubblico pone un problema di coordinamento". E cioè occorre "organizzare e razionalizzare i rapporti tra queste due realtà" e "mettere insieme tutte queste volontà".