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Addio Province, per FI è golpe. Delrio, 'solo semplificazione'

Alla Camera 260 sì, 158 no e 7 astenuti. Riordino competenze in attesa della riforma costituzionale per la soppressione

Il ddl Delrio sulle province è legge. La Camera con 260 voti a favore, 158 no e 7 astenuti ha approvato definitivamente il testo ma è scontro con le opposizioni, Forza Italia in testa. "E' un golpe", grida in Aula il capogruppo degli azzurri a Montecitorio Renato Brunetta, che poi in una conferenza stampa convocata ad hoc si appella al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché non promulghi il provvedimento.

   "Non è vero", replica il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani, rivendicando l'impegno del governo sul fronte delle riforme. E in serata arriva il commento del premier Matteo Renzi che, difendendo la creatura di Graziano Delrio, avverte:"Le riforme bisogna farle per accrescere la nostra credibilià o la classe politica perde la faccia". Ma le opposizioni si ritrovano unite nel criticare il pacchetto di misure che nelle intenzioni dell'Esecutivo serve a costruire un ponte in attesa delle riforme costituzionali e che porteranno all'abolizione tout court delle province.

   "E' un successo dopo anni di attesa, dice invece Lorenzo Guerini, l'altro vicesegretario del Pd, che porta "risparmi concreti". Ed è "un passo decisivo - aggiunge - che troverà compimento con la riforma costituzionale e la revisione del titolo V". Opinione contestata appunto innanzitutto da Fi, che definisce il provvedimento "Un pasticcio, un obbrobrio, un imbroglio, una truffa", soprattutto "considerato - assicura Brunetta - il combinato disposto del progetto di riforma del Senato, che è stato scritto con i piedi". Ma gli azzurri non sono gli unici ad attaccare il ddl Delrio, messo a punto dall'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando era ministro: proteste arrivano anche dai grillini, da Sel, dalla Lega e da Fratelli d'Italia.

    Altro che risparmi: secondo il conteggio di M5S, tra consiglieri e assessori alla fine ci saranno 31mila poltrone in più. Numero più numero meno, si tratta di una tesi sostenuta anche da Fdi: "Primo vero prodigio di Renzi - twitta Giorgia Meloni - finge di abolire le Province e crea 25 mila poltrone in più #supereroe''. Pura propaganda, attacca il partito di Nichi Vendola: il disegno di legge approvato dal Parlamento "non abolisce le province. Sel - interviene in Aula Nazzareno Pilozzi - non è contro il cambiamento ma contro i finiti innovatori che nascondono dietro la demagogia le peggiori pratiche spartitorie". Una "farsa", secondo la Lega che ricorda come anche "secondo la Corte dei Conti i costi non diminuiranno ma aumenteranno".

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