La Corea del Nord sfida gli Usa e lancia un nuovo missile balistico nello stesso giorno in cui il segretario di stato Rex Tillerson, presiedendo al consiglio di sicurezza dell'Onu una riunione sulla crisi, apre ai negoziati ma chiede un maggior isolamento diplomatico ed economico di Pyongyang ammonendo che ''tutte le opzioni devono restare sul tavolo'', compresa quella militare.
Poco conta che il lancio (venerdì notte) sia fallito e che il razzo, probabilmente del tipo 'Kn-17' a medio raggio, lanciato da una regione a nord della capitale verso il mar del Giappone, sia esploso in volo pochi minuti dopo, senza "rappresentare una minaccia per il Nord America", come sottolineato dal comando Usa nel Pacifico. Resta il segnale di voler tener testa a Washington e di voler proseguire il proprio programma missilistico e nucleare.
Oggi intanto sono iniziate le esercitazioni navali comuni tra Corea del sud e Usa, dopo il fallito lancio di un missile balistico da parte della Corea del nord che ha suscitato la reazione della comunita' internazionale. Lo riferiscono alcuni media americani. Washington ha inviato nella regione nei giorni scorsi un sommergibile nucleare e una squadriglia di navi da guerra guidata dalla portaerei Carl Vinson in una prova di forza contro le provocazioni di Pyongyang.
Il presidente Usa Donald Trump, intervistato dall'agenzia Reuters in occasione dei suoi 100 giorni alla Casa Bianca, ha detto che un conflitto "grande, grande" con la Corea del Nord, a causa del programma nucleare e missilistico di Pyongyang è possibile, ma che lui preferirebbe una soluzione diplomatica. "Senz'altro, c'è la possibilità che si arrivi ad un grande, grande conflitto con la Corea del Nord", ha affermato il leader Usa. "Ci piacerebbe risolvere le cose attraverso la diplomazia, ma è molto difficile". Nell'intervista, Trump ha detto di voler far pagare alla Corea del Sud il costo del sistema antimissile Thaad (un miliardo di dollari), mentre ha annunciato di voler rinegoziare gli accordi commerciali con Seul. Trump ha quindi elogiato il presidente cinese Xi Jinping per i suoi tentativi di mediazione con Pyongyang: "Ci prova davvero, credo. Non vuole vedere caos e morte. E' una brava persona, l'ho conosciuto bene".
Prima che uscisse l'intervista alla Reuters di Trump, il segretario di Stato Usa Rex Tillerson in alcune interviste ha ribadito che gli Usa non escludono un dialogo diretto con la Corea del Nord per risolvere il problema del programma nucleare di Pyongyang. Tillerson ha sottolineato che la strada diplomatica è ovviamente quella che vorremmo percorrere. Ma, ha avvertito, Pyongyang deve essere pronta a parlare con noi di un agenda che preveda la denuclearizzazione della penisola coreana e non solo un congelamento del suo programma nucleare.
Intanto la Cina ha proposto una soluzione su 'due binari' sincronizzati in maniera reciproca che punti su denuclearizzazione e un meccanismo di pace sulla Nord Corea: lo ha detto il ministro degli esteri cinese Wang Yi, a margine della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. "Deve essere rafforzata la promozione di colloqui pace - ha aggiunto - I negoziati sono l'unica scelta praticabile".