(di Rodolfo Calo')
Domenica si vota nelle elezioni regionali in un Land nord-orientale tedesco, il Meclemburgo, dove il partito cristiano-democratico (la Cdu) della cancelliera Angela Merkel rischia di essere superato dai populisti di destra dell'Afd che lucrano politicamente sulla questione dei migranti e delle frontiere aperte in via straordinaria esattamente un anno fa per far fronte alla crisi dei profughi.
Quelle nella regione ex-Ddr del Meclemburgo-Pomerania anteriore sono le prime di sei tornate elettorali che si terranno in Germania prima delle elezioni federali di settembre 2017 (l'11 si vota per le Comunali in Bassa Sassonia e fra due settimane nella citta'-regione Berlino). I sondaggi prevedono che la "grande coalizione" tra Cdu e socialdemocratici della Spd al governo a livello nazionale e da dieci anni in Meclemburgo possa essere confermata a Schwerin.
Oltre ad attribuire alla Spd una vittoria col 28%, peraltro guastata da perdite, un sondaggio pubblicato nelle ultime ore dall'istituto "Wahlen" prevede soprattutto un testa a testa sul 22% tra la Cdu e l'Alternativa per la Germania (Afd). Un'altra rilevazione (Insa) da mercoledi' sta catalizzando il dibattito pre-elettorale prospettando addirittura un sorpasso senza precedenti sulla formazione della cancelliera, ferma al 20%, da parte del partito nazional-populista accreditato di un 23% (nelle regionali in Sassonia-Anhalt la formazione di destra in marzo ottenne una simile affermazione col 24,3% ma sorpassando la Spd).
Le dichiarazioni dei vertici della "Alternative für Deutschland" e le analisi politiche concordano nell'associare la crescita di questa formazione alle inquietudini create dal flusso di migranti che si e' imposto come tema politico-sociale dopo la decisione presa da Merkel proprio la sera del 4 settembre dell'anno scorso di sospendere le regole Ue sull'immigrazione e permettere l'ingresso in Germania di masse di profughi bloccati in Ungheria. Una misura umanitaria ed eccezionale cui Merkel aveva preparato il paese usando l'ormai storica frase "ce la facciamo" ma che poi ha contribuito all'ingresso di 1,1 milioni di migranti in Germania nel 2015, con tutto il bagaglio di questioni in qualche modo ad esso associati: non ultimo il fatto che tre dei quattro attentati terroristici perpetrati in Germania a luglio sono stati compiuti proprio da profughi, alimentando la propaganda xenofoba di destra. L'accordo dell'Ue con la Turchia e i reticolati balcanici hanno ridotto a 250mila-300mila le previsioni di ingressi per quest'anno (quest'estate si e' andati al ritmo di meno di 5.000 al mese). Pur essendo passata l'emergenza, Merkel ha assicurato a porte chiuse ai suoi deputati che una situazione come quella 2015 non si ripetera' e che puntera' sui rimpatri di chi non ha diritto di asilo, come del resto ha gia' annunciato pubblicamente di voler fare il ministro dell'Interno Thomas de Maizere. Ma intanto l'opinione degli elettori per domenica si e' formata e si tratta solo di valutare quanto mediaticamente e politicamente sara' dura la botta provocata da un eventuale sorpasso in Meclemburgo, o anche solo da un inedito testa a testa.