(di Claudio Salvalaggio)
"Cosa avete da perdere provando qualcosa di nuovo, come Trump? State vivendo in povertà, le vostre scuole non sono buone, non avete lavoro, il 58% dei vostri giovani è disoccupato". Continuando a crollare nei sondaggi, Donald Trump lancia un appello diretto alla comunità afroamericana per tentare di allargare la sua base elettorale, rappresentata in gran parte dalla working class bianca. Una mossa, dopo quella del pranzo a base di tacos per corteggiare i latinos, che ha il sapore della disperazione da parte di un candidato che ha messo in discussione la cittadinanza americana del primo presidente nero, che ha flirtato con i suprematisti bianchi e che è stato citato in giudizio per discriminazioni razziali nella selezioni degli inquilini dei suoi palazzi. Tanto che negli ultimi sondaggi gli elettori afro-americani pronti a votarlo sono solo l'1-2%, e addirittura zero in stati chiave come Ohio e Pennsylvania.
La stragrande maggioranza sta tutta con Hillary. Ma lui ci prova lo stesso, peraltro davanti ad una folla prevalentemente bianca di un suo comizio in Michigan, non lontano da Detroit. E' il terzo appello ai neri in una settimana, ma questa volta lo fa a modo suo, senza leggere dal 'gobbo'. "Nessun gruppo in America è stato danneggiato dalle politiche di Hillary Clinton più degli afro-americani", ha incalzato. "Lei preferirebbe dare lavoro ad un rifugiato piuttosto che a un giovane nero disoccupato, che è diventato un rifugiato nel suo stesso Paese", ha provocato. "Io produrrò per voi, a differenza dei Democratici, che finora hanno solo tratto vantaggio dal vostro voto. Se continuerete a votare per la stessa gente, avrete esattamente lo stesso risultato", ha arringato, prima di assestare il colpo finale: "Che cosa avete da perdere votandomi?".
Alla fine si è fatto prendere la mano, prevedendo di ottenere il 95% del voto nero se corresse per un secondo mandato nel 2020: due punti in più di quanto incassato nel 2012 da Barack Obama, storicamente il presidente più popolare tra gli afro-americani. Immediata la replica di Hillary: "E' talmente ignorante, che è sconcertante", ha twittato, condividendo anche le parole di un suo sostenitore nero, per il quale "dipingere l'intera comunità afro-americana in povertà e senza lavoro dimostra che Trump è completamente non informato su di noi". L'ex segretario di Stato si gode il momento di tranquillo vantaggio, con Trump sempre al centro dell'attenzione ma in chiave negativa: dopo le dimissioni di Paul Manafort, il presidente della sua campagna in odore di affari con l'ex dirigenza ucraina filo russa, un'inchiesta del New York Times ha svelato oggi che il magnate ha un almeno 650 milioni di debiti, il doppio di quelli dichiarati pubblicamente, e un impero finanziario con rapporti 'opachi'.