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Centomila cristiani in fuga dall'Iraq. Obama valuta raid aerei

Attentati, 24 morti, uno contro rifugiati Kirkuk. Il patriarca caldeo di Kirkuk, 'è un disastro umanitario'.

Aerei cargo americani hanno iniziato a lanciare viveri e medicine alle decine di migliaia di iracheni intrappolati sulle montagne del Sinjar dai militanti dell'Isis (Stato islamico). Lo riferisce Abc News che cita funzionari Usa.

Almeno due obiettivi dell'Isis (Stato islamico) nel nord dell'Iraq, secondo il New York Times, sono stati bombardati in queste ore dagli aerei americani, ma il Pentagono smentisce seccamente. "Gli articoli secondo cui gli Stati Uniti hanno condotto bombardamenti aerei in Iraq sono completamente falsi. Nessuna azione e' stata intrapresa", ha detto il portavoce John

Nyt, Obama valuta bombardamenti aerei su Isis - Il presidente americano, Barack Obama, sta valutando l'ipotesi di bombardamenti aerei sui militanti jihadista dell'Isis, in Iraq. Lo riferisce il New York Times citando fonti dell'amministrazione statunitense. 

In Iraq "siamo vicini a una catastrofe umanitaria". "La situazione delle minoranze religiose è allarmante e gli Stati Uniti sono molto preoccupati e pronti ad aiutare il governo iracheno nell'affrontare questa emergenza": lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

"Non ci saranno truppe Usa in Iraq. Ogni eventuale azione militare sara' limitata nei suoi obiettivi": lo ha ribadito il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ribadendo la posizione di Barack Obama secondo cui "non c'e' una soluzione militare alla crisi dell'Iraq, ma quella che serve e' una soluzione politica.

Almeno 24 persone sono morte e un'ottantina sono rimaste ferite oggi in due attentati suicidi in Iraq, uno dei quali ha preso di mira una moschea di Kirkuk dove famiglie di rifugiati avevano trovato riparo.
Otto di loro sono rimasti uccisi e 40 sono rimasti feriti. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza.

I jihadisti dello Stato islamico (Isis) si sono poi impadroniti della diga a nord di Mosul sul fiume Tigri, una delle più grandi del Paese, dopo che i combattenti Peshmerga curdi si erano ritirati. Lo riferiscono fonti locali. In precedenza fonti curde avevano detto che all'alba era stato respinto un assalto dei miliziani islamici, 8 dei quali erano stati uccisi e 12 fatti prigionieri. Costruita nel 1986, la diga è alta 131 metri e lunga 3,2 chilometri ed ha un'importanza strategica perchè da essa dipende l'irrigazione di vaste aree della provincia di Ninive.

Sono 100.000 i cristiani in fuga dalle città del nord iracheno conquistate nella notte dai jihadisti, che hanno anche "tolto le croci dalle chiese e bruciato antichi manoscritti". Lo ha riferito il patriarca caldeo di Kirkuk, Louis Sako, parlando di "disastro umanitario".

"Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte. Ci sono 100.000 profughi cristiani che sono fuggiti con nient'altro che i loro vestiti addosso, alcuni a piedi, per raggiungere la regione del Kurdistan". Il prelato ha aggiunto che i jihadisti hanno anche bruciato 1.500 antichi manoscritti cristiani. Qaraqosh è la più grande città cristiana dell'Iraq, nella provincia settentrionale di Ninive, di cui Mosul è la capitale. I jihadisti hanno conquistato anche le città vicine di Tal Kayf, Bartella e Karamlesh.

Respinto assalto jihadista a diga a nord Mosul - Fonti della sicurezza curde hanno detto che le forze Peshmerga hanno respinto stamane un attacco di jihadisti dello Stato islamico (Isis) che cercavano di prendere il controllo della principale diga del Paese, a nord di Mosul sul Tigri, uccidendo otto miliziani e catturandone 12. Tra gli uccisi, secondo le fonti, vi e' uno dei piu' importanti responsabili militari dello Stato islamico, un cittadino giorgiano. Si tratta di Turkhan Patervishelli, conosciuto come Abu Omar il Ceceno. L'esponente jihadista sarebbe un ex militare dell'esercito giorgiano che nel 2008 aveva combattuto contro la Russia e poi era passato in Siria, dove aveva comandato il battaglione ceceno sotto le insegne del fronte Al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Successivamente aveva dichiarato la sua fedelta' ad Abu Bakr al Baghdadi, 'Califfo' dello Stato islamico, con il quale ha partecipato dal giugno scorso all'offensiva nel nord dell'Iraq.

Il 10% dei miliziani dell'Isis sono turchi - Almeno il 10% dei miliziani del gruppo jihadista Stato Islamico (Isis) vicino ad Al Qaida, che ha preso il controllo di ampie aree di Siria e Iraq, proviene dalla Turchia, secondo il settimanale tedesco Die Welt, ripreso dalla stampa di Ankara. I combattenti dell'Isis, per lo piu' stranieri, sono fra 10 e 15mila. Piu' di mille sarebbero turchi secondo Die Welt. Secondo altre stime citate dalla stampa turca, il loro numero potrebbe essere molto maggiore. Del gruppo armato, accusato di violenze e atrocita' in Siria e Iraq, farebbero parte inoltre miliziani europei di origine turca giunti da Germania, Francia, Belgio e Austria, scrive Die Welt.

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