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May vacilla, anche Hammond trama alle sue spalle

'Lui premier a tempo per una Brexit soft'. Ma non è il solo


(di Alessandro Carlini)

- LONDRA - Vacilla sempre di più la poltrona di Theresa May che si deve guardare soprattutto dai suoi più stretti collaboratori al governo. La premier conservatrice uscita malconcia dall'azzardo del voto anticipato e in difficoltà nel siglare un accordo di governo con gli unionisti nordirlandesi del Dup sente il fiato sul collo dei possibili pretendenti al posto di primo ministro. E fra i diversi nomi che si fanno, il Sunday Times scommette in particolare su quello del Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, che si sarebbe di fatto auto-candidato con il sostegno di alcuni notabili Tory, di cui però il domenicale non indica i nomi per ovvie ragioni di riservatezza politica. "Se Theresa May può fare la premier lo posso fare anch'io", avrebbe detto lo stesso ministro delle Finanze. A lui spetterebbe l'arduo compito di traghettare il Regno Unito nelle trattative sulla Brexit. Hammond avrebbe però un mandato a tempo, che coinciderebbe coi due anni di durata dei negoziati, e dovrebbe uscire di scena prima delle prossime elezioni per permettere ai Tories di scegliere un nuovo leader. E' previsto anche che, a fronte di una linea piuttosto 'soft' espressa da Hammond in fatto di trattative sul divorzio da Bruxelles, al ministro delle Finanze venga affiancato, col ruolo di vice premier, il ministro per la Brexit David Davis. In questo modo, spiega il giornale, verrebbero rassicurati i 'brexiteers' all'interno del partito conservatore. Si tratta comunque di ipotesi in un quadro in cui la sopravvivenza politica della May è sempre più compromessa. Basta guardare ai sondaggi, l'ultimo di Panelbase vede il Labour al 46% e i Tories al 41%, e la popolarità della premier in caduta libera. Nel toto-successione resta aperta ancora l'opzione Boris Johnson, ma il ministro degli Esteri scenderebbe in campo solo per diventare un leader a pieno titolo e non certo 'ad interim'. Per altri giornali Davis avrebbe addirittura più chance di consenso interno al partito rispetto ad Hammond e fra le tante ipotesi c'è perfino quella del Sunday Telegraph, secondo cui i Tories vorrebbero "saltare una generazione" e cercare un leader quarantenne. Intanto Davis nel corso di un'intervista alla Bbc ha messo le mani avanti avvertendo che una sfida per una nuova leadership nel partito, la seconda in due anni, sarebbe "catastrofica" per il Paese e i Tories, e ha tentato di difendere la premier in carica affermando che è finita "sotto pressione" negli ultimi tempi. Il ministro preferisce quindi concentrarsi sull'arduo compito dei negoziati con Bruxelles. Si dice "piuttosto sicuro" ma "non certo" del fatto che la Gran Bretagna sarà in grado di ottenere un accordo di libero scambio con l'Ue. Davis ha sottolineato che gli altri Stati europei "hanno un forte interesse nell'ottenere un buon accordo" ma Londra, nel caso in cui le venissero presentate delle condizioni "punitive" nei negoziati, deve poter lasciare il tavolo delle trattative.

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