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Migranti: Obama, Merkel dalla parte giusta della storia

La cancelliera Angela Merkel ha ricevuto il presidente Usa Barack Obama al castello di Herrenhausen

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è giunto a bordo dell'Air Force One ad Hannover, nell'aeroporto di Langenhagen. Massimo il livello di allerta per la visita del Capo di Stato americano, 1 plus: cinquemila poliziotti, provenienti dai diversi Laender tedeschi, si occupano della sua sicurezza personale.

Migranti: Obama, Merkel dalla parte giusta della storia - Sulla questione dei profughi Angela Merkel è "dalla parte giusta della storia". Lo ha detto Barack Obama al castello di Herrenhausen, sottolineando che la cancelliera deve essere "ammirata" per il suo lavoro. Il presidente americano ha aggiunto a riguardo: "Sono orgoglioso anche del popolo tedesco".

La cancelliera Angela Merkel ha ricevuto il presidente Usa Barack Obama al castello di Herrenhausen, nei pressi di Hannover, con gli onori militari. I due leader avranno un incontro bilaterale per affrontare temi di politica internazionale. Presumibilmente all'ordine del giorno le crisi in Siria e Libia, e le emergenze correlate, terrorismo e profughi; la guerra in Ucraina e il futuro dell'Europa, alla luce della minaccia della Brexit.

Gaffe nel protocollo: gli americani sbagliano la bandiera tedesca. Pochi minuti prima dell'arrivo del presidente Barack Obama ad Hannover, lo staff Usa ha diffuso del materiale informativo ai giornalisti che viaggiano con il presidente degli Stati Uniti d'America, sul quale viene mostrato il vessillo tedesco nei colori rosso, nero e oro. Ma la sequenza è sbagliata, dal momento che la bandiera tedesca è invece nera, rossa e oro. L'errore è subito finito sul sito della Bild on line.

Obama è alla sua sesta visita in Germania. Nei panni di senatore, Obama venne a Berlino nel luglio 2008, in piena campagna elettorale per le presidenziali americane, e tenne un discorso davanti alla Colonna della Vittoria, davanti a circa 200 mila persone. Nell'aprile 2009, per la prima volta in qualità di presidente Usa, partecipò al vertice Nato a Baden Baden. Successivamente, Obama è stato in Germania anche nel giugno 2009, a Dresda, e nel giugno 2013, per la visita di insediamento del secondo mandato, tornò a Berlino, dove tenne stavolta un discorso davanti alla Porta di Brandeburgo, sul disarmo nucleare. Infine, Obama ha partecipato l'anno scorso, nel giugno 2015, al G7 tedesco nel castello di Elmau in Baviera.

Obama andrà a Hiroshima, sarà il primo leader Usa - Era un annuncio atteso da tempo. Nel corso dei suoi tre viaggi in Giappone Barack Obama aveva più volte espresso la volontà di visitare Hiroshima entro la scadenza del suo mandato. Il celebre discorso a Praga nel 2009 sull'auspicata riduzione degli arsenali nucleari e l'assegnazione del Premio Nobel lo stesso anno lo avevano eletto a paladino delle battaglie a favore della non proliferazione nucleare. Adesso, a pochi mesi dall'inizio del semestre bianco del suo incarico, il presidente cerca di chiudere il cerchio. Dopo l'accordo storico con l'Iran sul nucleare e la riapertura dei rapporti diplomatici con Cuba, Barack Obama sarà il primo presidente statunitense a recarsi a Hiroshima, 71 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La visita di Obama secondo la Kyodo News - che cita alcuni membri dell'amministrazione di Washington - avverrà alla fine del summit G7 di Shima, in programma il 26 e 27 maggio nel Giappone centrale. La Casa Bianca è già al lavoro per organizzare l'itinerario che prevede l'offerta di una corona di fiori al cenotafio davanti al Memoriale della Pace, seguita da un discorso accanto a Ground zero, il luogo in cui il 6 agosto 1945 la prima bomba atomica sganciata dagli americani si disintegrò provocando l'uccisione di 140.000 persone. Tre giorni dopo un secondo ordigno venne utilizzato su Nagasaki, causando altre 74.000 vittime e costringendo il Giappone alla resa militare. Un sondaggio del Centro di ricerca Pew nel 2015 ha dimostrato che il 56% degli americani considera opportuno l'impiego della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, mentre solo il 14% dei giapponesi lo ritiene un atto necessario.

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