Nel cordoglio della comunità scientifica per i 108 delegati della conferenza mondiale sul'Aids che si apre tra due giorni a Melbourne che erano sull'aereo abbattuto in Ucraina il nome che ricorre di più è quello di Joep Lange, ricercatore olandese fra i pionieri della lotta all'Hiv ed ex presidente della International Aids Society che organizza la conferenza.
Lange, che viaggiava con la moglie, aveva più di 350 pubblicazioni nel campo delle terapie antiretrovirali. "Per me Joep era come un fratello - ricorda da Melbourne Stefano Vella, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanità e fra gli estensori delle linee guida Oms sull'Aids - abbiamo collaborato per molti anni, e lui era diventato presidente della società subito dopo di me, ci conoscevamo bene. Era un paladino dell'accesso alle cure e del riconoscimento dei diritti umani, paradossalmente non garantiti in Russia e Ucraina''.
Lange aveva fondato nel 2001 anche la Ong internazionale Pharmaccess per l'accesso alle cure. ''Il Professor Lange è stato uno degli artefici dello studio dell'AIDS e dell'impatto sociale che questa malattia ha comportato a livello mondiale - afferma Umberto Tirelli, direttore scientifico del Cro di Aviano - ed è stato il paladino dei pazienti con HIV/AIDS, spesso penalizzati e senza voce in capitolo almeno nelle prime fasi della epidemia''. La conferenza, ha fatto sapere la Ias, continuerà regolarmente anche per rispetto alle vittime. ''Qui ci sono 15mila delegati, tutti ovviamente affranti - racconta Vella - ma andremo avanti anche in onore di queste persone, certo in tono minore.
Li ricorderemo lavorando''. Le vittime sono ricordate in queste ore soprattutto via Twitter da diverse istituzioni scientifiche internazionali, dall'Ecdc all'Oms, che ricorda di aver perso a sua volta un esperto, Glenn Thomas, che viaggiava alla volta di Melbourne